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Sergio Mattarella, indiscrezioni: nessun aiuto a Giuseppe Conte in caso di crisi

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Il tempo stringe per Giuseppe Conte, la crisi al buio voluta da Matteo Renzi è imminente. Secondo rumors e indiscrezioni potrebbe essere aperta già domani, lunedì 4 gennaio. Il premier non molla né su Recovery plan né su revoca ai servizi segreti e, dunque, si andrà a schiantare (nemmeno una retromarcia in extremis potrebbe far cambiare idea al leader di Italia Viva). Ma il fatto che il destino del presunto avvocato del popolo sia di fatto segnato lo testimoniano anche alcune "indiscrezioni molto autorevoli" che arrivano dal Quirinale e di cui dà conto Affari Italiani. Si pensi a quanto detto da Sergio Mattarella nel discorso di Capodanno, "si poteva fare di più", parole che pesano come macigni su Conte. Il punto è che Mattarella, se effettivamente la situazione dovesse precipitare, non ha alcuna intenzione di difendere ancora una volta il premier.

 

Tradotto in termini pratici, Mattarella rifiuterebbe gli eventuali "responsabili" che Conte potrebbe pescare in Parlamento, perché si tratterebbe di una maggioranza raffazzonata che potrebbe rendere impossibile la gestione della pandemia. In caso di crisi, secondo Affari Italiani, Mattarella vorrebbe l'approvazione in tempi rapidi del Recovery Plan, nel caso anche con un governo pro-tempore e si suppone senza Conte a Palazzo Chigi), per poi andare al voto nel giro di qualche mese, appena la situazione sanitaria e vaccinale lo possa consentire. Insomma, un netto cambio di qualità rispetto al recente passato: il Quirinale non farà nulla per tenere a galla Conte. La misura è colma. Per tutti. Probabilmente anche per Mattarella.

 

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