Dario Franceschini premier dopo la crisi? Indiscrezioni: la scelta di Nicola Zingaretti e l'ok di Matteo Renzi
Questa volta, Matteo Renzi pare non scherzare: fari puntati sul 7 gennaio, quando dovrebbe ritirare la sua squadra di ministri dal governo e, dunque, aprire la crisi. A meno di una ennesima, ma in questo caso davvero clamorosa, retromarcia del leader di Italia Viva. Il punto è che però, al netto delle parole in tiepida difesa di Giuseppe Conte, anche il Pd vedrebbe di buon occhio un avvicendamento a Palazzo Chigi. Nicola Zingaretti e i suoi, rivela Marco Antonellis su Affari Italiani, avrebbero infatti covato un certo e palpabile malumore per lo stallo in cui ci si trova in questo momento, con Conte che non vuole concedere nulla a Renzi e alle sue richieste. Stallo che per inciso sta avendo anche delle ripercussioni negative sui sondaggi relativi al Pd.
"Teatrino disgustoso". Becchi a valanga contro Renzi, "personaggio ormai insignificante"
Insomma, Zingaretti stanco della belligeranza di Renzi ma anche dell'immobilismo di Conte. E così il leader Pd starebbe caldeggiando l'ipotesi di percorrere una terza via: quasi scontato che non si possa andare al voto (che non dispiacerebbe al Nazareno), i dem sarebbero pronti a sostenere Dario Franceschini come premier, molto più di Mario Draghi. Proprio il ministro della Cultura recordman di poltrone, da tempo "morbido" con il M5s che potrebbe anche avallare lo scambio. "Elegante, mediatore, stimato in Europa ed apprezzato dai poteri forti, bipartisan come nessuno tanto da non dispiacere nemmeno all'opposizione (eccellenti i rapporti con Giancarlo Giorgetti e Silvio Berlusconi)", scrive sempre Italia Oggi. Tanto che anche Renzi avrebbe fatto il suo nome per la prossima premiership. Infine, Franceschini è da sempre molto gradito a Sergio Mattarella: sarà davvero lui il prossimo premier?