Libia, pescatori italiani liberati: Luigi Di Maio e Giuseppe Conte in volo. Ma per il premier la priorità non era il Natale?
La notizia piove poco dopo le 10 del mattino di giovedì 17 dicembre: i pescatori italiani rapiti in Libia sono stati liberati dopo una prigionia durata mesi. La notizia è stata confermata dai familiari. Un caso che ha imbarazzato il governo, a lungo immobile e impotente di fronte alla Libia. E quando piove la notizia, si scopre che sull'aereo partito alla volta della Libia per la liberazione (dopo 108 giorni di attesa), oltre a Luigi Di Maio (ministro degli Esteri, scontata e dovuta la sua presenza), si trova anche Giuseppe Conte. Già, il premier. Ma come? Non doveva tenere la riunione a Palazzo Chigi per limare le nuove regole per Natale? Non era quella la priorità? Evidentemente no. Non a caso, la verifica con Matteo Renzi e Italia Viva prevista per le 9 del mattino, si era appreso prima della notizia "libica", era stata fatta slittare alle 19. Già, Conte è in aereo. E il sospetto è che il premier, in crisi come non mai, non voglia farsi sfuggire questa "passerella". Insomma, Conte ci tiene ad appendere il cappello anche sulla liberazione dei pescatori italiani, una vicenda per la quale, però, il governo dovrebbe soltanto scusarsi per il pazzesco "ritardo".