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Matteo Renzi su Sergio Mattarella: "Travisato sulle elezioni, il Quirinale non parla"

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La Stampa ha pubblicato la traduzione integrale dell’intervista rilasciata da Matteo Renzi agli spagnoli di El Pais, suscitando scalpore in gran parte d’Europa, dove non comprendono come l’Italia sia avviata verso una crisi di governo proprio nel bel mezzo di una pandemia durissima. Ma le motivazioni del leader di Italia Viva sono più che valide, e soprattutto riconosciute tacitamente anche da gran parte della maggioranza: il nodo cruciale è legato alla gestione dei 209 miliardi di euro che l’Italia riceverà dall’Europa. Renzi è stato chiarissimo a riguardo, se Giuseppe Conte non accetterà di rinunciare alla struttura piramidale, alla governance con 300 consulenti che rimpiazzerebbero governo e Parlamento, allora Italia Viva userà la sua forza (30 deputati e 18 senatori) per farlo cadere.

 

 

Penso che tornerà sui suoi passi - ha dichiarato Renzi a El Pais - è stato nominato presidente del Consiglio dopo che un anno e mezzo fa abbiamo effettuato una manovra contro Salvini. Conte ha lavorato per andare avanti durante la pandemia e in alcune cose ha fatto meglio che in altre. Ma non si può accettare che in nome dell’emergenza si arroghi tutti i poteri dello Stato per disporre di quei 200 miliardi. Se vuole i peni poteri come aveva chiesto Salvini, io dico di no. È un problema di rispetto delle regole e in quel caso ritireremo il sostegno al governo”. Stavolta gran parte del Pd è dalla sua parte, così come l’opposizione: “Spero che Conte si fermi, è lui adesso ad andare contromano. Se riacquista lucidità, ferma questo assurdo provvedimento, siamo pronti a discuterne. Fissata una scadenza? Dipende da lui. Deve fermarsi, scusarsi e ricominciare”. Se invece dovesse davvero cadere il governo, a quel punto la partita si sposterebbe anche dalle parti di Sergio Mattarella: “Indire nuove elezioni? Il Quirinale in Italia non parla. Quelle sono fonti attribuite a chi vuole che dica una certa cosa. Ma in Italia il sistema prevede che il presidente della Repubblica debba verificare se in Parlamento ci sono i numeri per formare un altro governo. E se si trovano, è fatta. Altrimenti si va al voto”. 

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