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Giuseppe Conte e la crisi, fonti certe dentro Forza Italia: "Non saranno i grillini a provocare la crisi"

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Negli interventi alla Camera e al Senato, i grillini hanno continuato a ribadire la loro contrarietà al Mes addossando le colpe dell'approvazione del Salva-Stati al governo Silvio Berlusconi. Ma alla fine hanno comunque votato per il sì alla riforma voluta da Conte. Al Senato erano assenti nel M5s alcuni firmatari della lettera contro il meccanismo europeo, come Orietta Vanin, Barbara Guidolin ed Elio Lannutti, ma anche Primo De Nicola che non aveva formato. Hanno votato contro anche Mattia Crucioli e Bianca Granato. Alla Camera erano 42 invece i deputati che avevano firmato la lettera contro il Mes. Alla fine sono mancati ventitré voti. Tredici parlamentari hanno votato No, diecierano  assenti (non in missione). In sei hanno dichiarato apertamente il loro no con una dichiarazione di voto: Andrea Colletti, Francesco Forciniti, Pino Cabras, Fabio Berardini, Mara Lapia e Alvise Maniero. Vota contro anche Lorenzo Fioramonti, che era pronto a formare un gruppo ambientalista vicino a Conte.  Tutte situazioni che agitano il futuro politico del premier.

 

 

Insomma le insidie per Giuseppi arrivano oltre che da Matteo Renzi e Italia viva, da sempre diffidenti verso l'avvocato del popolo, ma anche dal movimento cinquestelle che è il gruppo che ha voluto Conte a Palazzo Chigi. E qualcuno, a Palazzo Madama, non vede di buon occhio a questo punto il futuro politico di Giuseppi. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia è lapidario: "Renzi alza la fiamma sotto la pentola del governo, che continua a cuocere", spiega al Corriere della Sera, "prima o poi, Conte cadrà. Cadde pure Berlusconi, non so se mi spiego. Il ragionamento da fare, perciò, è sui tempi. Io però escludo possano essere i grillini a provocare l'incidente. Vede: se esco da qui, io sono giornalista, ho maturato esperienza, uno straccio di lavoro lo trovo. Ma loro? Uno come Fico che lavoro potrebbe fare fuori dal Parlamento?", conclude sarcastico Gasparri.

 

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