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Giuseppe Conte convoca i giornalisti a tarda sera, la crisi di nervi per Matteo Renzi

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"Un colossale fraintendimento". Giuseppe Conte chiude a Bruxelles la lunga giornata del Mes iniziata mercoledì mattina alla Camera  e proseguita al Senato. E per farlo decide di radunare i giornalisti che lo hanno seguito al Consiglio Ue dove il premier è arrivato senza né un piano né il via libera dei suoi sul Recovery Plan. Un disastro politico e diplomatico che Conte prova a disinnescare in tutti i modi. Come riporta il Corriere della Sera, il presidente del Consiglio "vuole convincere" i cronisti "che la maggioranza sul Mes ha dimostrato forte coesione". Matteo Renzi, che pure alla fine ha votato sì in Parlamento alla riforma del meccanismo salva-Stati, non la pensa così e a Palazzo Madama, poche ore prima, ha palesemente fatto riferimento alla crisi di governo possibile. 

 

 

 

"Il dibattito ha assunto toni e contenuti fuorvianti. Non possiamo permettere che la dialettica politica ci faccia precipitare in una condizione sterile di distacco dalle urgenze del Paese. Questo interrogarci chiassoso tra noi non ha significato, mentre i cittadini attendono e le sfide corrono", è la formula con cui il premier tenta di nascondere le drammatiche turbolenze interne alla maggioranza. E cerca di rassicurare Renzi e Italia Viva sulla governance del Recovery Plan: "Avrà compiti di monitoraggio ma non sottrarrà potere e competenze ai ministeri. La politica non verrà commissariata, dobbiamo assicurare tempi certi e velocità. Dovrebbe solo essere prevista una clausola di salvaguardia nel caso in cui le amministrazioni centrali non possano intervenire per esercitare i poteri sostitutivi". Tentativo estremo, perché mercoledì mattina le ministre di IV Bonetti e Terranova hanno annunciato le proprie dimissioni in caso di conferma della task force prevista dalla prima bozza di Conte. "I responsabili di missione resteranno - assicura Conte -. Serve una struttura che assicuri il monitoraggio dei cantieri e il rispetto dei tempi. Tutto ciò non andrà in manovra ma in un apposito decreto legge - proprio come chiede Renzi -. Troveremo la formula giusta nella sede propria, governo e Cdm".  Auguri.

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