Maria Elena Boschi contro Giuseppe Conte: "Non abbiamo tolto i pieni poteri a Salvini per darli a lui"
Il governo rischia la rottura? "Spero di no, ma temo di sì". A Maria Elena Boschi basta una sola frase per descrivere il clima che vive l'esecutivo. I giallorossi sono in attesa di risolvere due questioni-ostacolo: il Recovery Fund e il Mes. Sul primo a molti esponenti, Italia Viva in prima linea, non va giù la squadra decisa da Giuseppe Conte per gestire i fondi europei. Sul secondo il Movimento 5 Stelle è diviso, in quanto da sempre contrario al Meccanismo europeo di stabilità. Un clima, dunque, che mette a rischio la tenuta del governo. "Noi non stiamo sfidando il premier - premette la deputata renziana in un'intervista al Corriere -, ma stiamo solo difendendo le istituzioni di questo Paese: non abbiamo voluto dare i pieni poteri a Salvini, non intendiamo darli a Conte".
La Boschi infatti è finita in prima pagina proprio in questi giorni per aver abbandonato il vertice sul Recovery Fund. La ragione? Presto spiegata: "Italia viva chiede, pubblicamente, un dibattito alla luce del sole. Il premier ha fatto un'intervista sabato per dire che aveva già deciso tutto, che si sarebbe creata una governance con trecento consulenti, che i progetti erano già stati predisposti con commissari in grado di avere poteri sostitutivi rispetto ai ministeri". Insomma, "un fatto gravissimo", lo definisce senza peli sulla lingua. A maggior ragione - prosegue -, se si considera che "il premier sostituisce il governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook".
Per non parlare poi del Mes. Anche in questo caso il braccio destro di Matteo Renzi chiede chiarezza al presidente del Consiglio, perché "dire no ai soldi per la sanità pubblica in nome di un interesse ideologico è masochismo". Guai poi insinuare che Italia Viva cerca posti al governo: "Se chiedessimo più poltrone - è la frecciata conclusiva poco dopo la notizia del CdM sul RecoveryFund saltato - saremmo facilmente accontentati: qui spuntano incarichi come funghi". Promessa mantenuta. Il come accennato Consiglio dei ministri previsto per l'8 dicembre alle 15 è stato rinviato. La decisione si è resa necessaria dopo gli scontri tra Conte e Italia Viva, quest'ultima intenzionata a bocciare in tutto per tutto la task force decisa dal premier per gestire i soldi europei.