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Sergio Mattarella, il retroscena di Dagospia: "Si è inca***, dopo Conte un governo tecnico guidato da Marta Cartabia"

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Il monito di Sergio Mattarella ai partiti di maggioranza - stando a quanto scrivono i quirinalisti - è chiaro: se il 9 dicembre il governo si dividerà sul Mes, Giuseppe Conte tornerà a fare l'avvocato. Lo scrive nero su bianco Dagospia che lancia un retroscena non da poco: "Nascerà - è quanto si legge sul sito di Roberto D'Agostino - un governo di transizione formato da tecnici e guidato da Marta Cartabia fino a che i dati sulla pandemia non saranno piatti e magari vaccinati, dopodiché si aprono le urne".

 

 

Stando a quanto riportato infatti sembra che l'ira del Colle si sia riversata sul Movimento 5 Stelle (spaccato al suo interno tra chi è pronto a sostenere il Meccanismo europeo di stabilità e chi no) e su Silvio Berlusconi che, all'ultimo momento ha cambiato idea e chiesto a Forza Italia di non concedere ai giallorossi il via libera. Non solo però perché Dago parla anche di una tirata d'orecchie al premier tanto che "se n’è uscito dall’angolo promettendo al Quirinale che avrebbe concesso un’intervista a “Repubblica” per correggere i suoi errori. Ma le domande rivolte a Conte sembravano più opera di Ta-Rocco Casalino che di Maurizio Molinari. E Mattarella si è inc***o di nuovo". Insomma, il 9 dicembre sarà la prova delle prove. 

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