Matteo Renzi e Vito Crimi, botta e risposta sul Mes: "Che ci azzecca?", "Frase fatta"
Botta e risposta tra Matteo Renzi e Vito Crimi. Gli alleati di governo sul Mes se ne dicono di ogni. "Conte può stare sereno? Conte Lo deve chiedere al M5S. Il problema del passaggio del 9 dicembre è tutto legato alla tenuta del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi ha detto parole molte tranquille, quindi credo che il problema non si ponga", dice Renzi durante il salotto virtuale di Sky Tg24. Eppure la tranquillità non è quello che sta provando Giuseppe Conte, visto e considerato che sul voto del Meccanismo europeo di stabilità previsto per il 9 dicembre c'è molta incertezza. Il Pd è fortemente convinto della necessità del prestito europeo che, al contrario, rappresenta per i grillini un grosso rischio.
"Se prendiamo i soldi dal Mes e non dal finanziamento normale, risparmiamo 300 milioni l'anno. Dire no per un motivo ideologico è inspiegabile. Il punto fondamentale per quanto ci riguarda è rilanciare il paese. Ci si può finanziare attraverso il debito normale, come dice Crimi, ma questo costa 300 milioni in più ogni anno", prosegue il leader di Italia Viva in un chiaro tentativo di convincimento. "I 300 milioni di cui parla Renzi ci costerebbero in termini di ulteriori costi per il nostro paese, lo abbiamo già visto in passato quando ci è stato chiesto di fare riforme strutturali, pensiamo alla legge Fornero. Non abbiamo intenzione di ipotecare il futuro degli italiani", ribatte Crimi. "Che ci azzecca la legge Fornero con il Mes?", si scalda l'ex premier. "Le condizionalità che ha il Mes possono portare domani ad avere obblighi di riforme strutturali imposte dall'esterno al nostro paese come è successo in passato", controbatte il reggente dei Cinque Stelle. "Questa frase è fatta, nel contratto è chiaro che non ci sono condizionalità. Sono 3 miliardi che vogliamo buttare via" in 10 anni", conclude Renzi. Se questo è l'andazzo giallorosso, il premier farebbe bene a mettersi le mani nei capelli.