Franco Bechis inchioda Lucia Azzolina: “Scuola e contagi, la ministra sapeva ma ha taciuto". Documento pesantissimo
“Lucia Azzolina sapeva la verità, in un terzo degli istituti trovati 65mila casi già a fine ottobre. Lei fu informata dai presidi ma non trasmise i dati al Cts, come svela Agostino Miozzo”. Così Franco Bechis ha aperto la prima pagina dell’edizione odierna de Il Tempo, in cui viene ricostruita minuziosamente la vicenda sconcertante che riguarda la titolare del ministero dell’Istruzione. Grazie a un documento pubblicato dalla rivista Wired - ottenuto con una richiesta ufficiale di accesso agli atti della Pubblica istruzione - è stato possibile scoprire la verità sui contagi nelle scuole. Il numero fornito era di 64.980 casi di Covid tra studenti e personale scolastico alla data del 31 ottobre: nel report era però precisato che i dati erano stati raccolti dal ministero tramite questionari volontari e che erano stati compilati da appena un terzo dei comuni italiani. Quindi i numeri erano poco attendibili rispetto alla realtà e già così rappresentavano una percentuale di contagi superiore a quella rilevata fra tutti i cittadini di ogni categoria.
“La Azzolina aveva quei dati in mano ma non li ha divulgati - scrive Bechis - anzi a quell’epoca strillava contro la chiusura delle scuole polemizzando con il governatore della Campania, che aveva lasciato gli studenti a casa sostenendo invece l’esplosione dei contagi in quell’ambito”. La conferma che la ministra ha commesso qualcosa di molto grave è arrivata da Agostino Miozzo, coordinatore del Cts. Durante la sua audizione davanti alla commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini del Pd gli ha chiesto un parere sul documento rivelato da Wired. L’esperto ha ammesso di non averlo mai ricevuto e quindi di non essere in grado di dare una risposta: il deputato dem è rimasto sconcertato dall’apprendere che la Azzolina non ha inviato i dati sui contagi nelle scuole da lei raccolti e ben conosciuti. “Ha una responsabilità gravissima sulla seconda ondata di contagi italiani - ha tuonato Bechis - e bisognerebbe capire se oltre alla incapacità evidente di fare il suo mestiere ci sia stata anche una drammatica malafede nel nascondere questi dati”.