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Franco Bechis contro Giuseppe Conte: "Un ometto, una tragica macchietta. Nemmeno una parola sui 993 morti di ieri"

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Giuseppe Conte non ha speso una sola parola per le vittime di ieri, giovedì 4 dicembre, nella conferenza stampa di presentazione dell'ultimo Dpcm, né per le loro famiglie. Ma ha invece parlato bene del suo operato politico: "Nel giro di appena un mese abbiamo piegato la curva dei contagi riportando l'RT sotto l'uno. E un risultato molto significativo. Questi risultati ci confortano". Franco Bechis, nel suo editoriale sul Tempo, critica questo atteggiamento del premier. Lo considera un "ometto. A forza di ammirarsi è diventato la copia di Charlie Chaplin nella famosa scena del mappamondo del film Il grande dittatore: una tragica macchietta (e infatti è piccolo piccolo questo dittatore)", lo accusa il giornalista.

 

 

Bechis mette spalle al muro Conte per i suoi errori, "finalmente ha voluto guardare i dati sui contagi verificando l'esplosione incredibile avuta nella fascia di età 0-19 anni". Ricordando come la scorsa settimana il premier avesse promesso la riapertura della scuole prima di Natale, mentre ieri ha spiegato che riapriranno solo il 7 gennaio. Senza però descrivere come rimediare agli errori fatti nel sistema scolastico, anzi accollando le responsabilità ad altro: "Abbiamo un piano sui trasporti, diversificheremo gli orari di ingresso e uscita...". Secondo Bechis, Conte ha dato la colpa agli studenti: "Si sono contagiati per colpa loro, perché all'uscita della scuola invece di separarsi e correre a casa scambiavano qualche parola lì fuori e in quel modo si sarebbero contagiati", scrive il direttore del Tempo. Infine critiche a tutto il Dpcm di Natale, "costruito senza alcun senso logico o sanitario", conclude Bechis.

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