Rosy Bindi, l'impensabile elogio di Silvio Berlusconi: "Istituzionale e moderato. Mi è piaciuto sul Mes, speriamo ricambi idea"
Sembrano lontani i tempi in cui Silvio Berlusconi definiva la sua avversaria Rosy Bindi "più bella che intelligente". Ad oggi, stando a quanto riportato dal quotidiano di Claudio Cerasa, il leader di Forza Italia si batte a spada tratta in sua difesa. L'ex ministro Pd della Sanità è stata infatti criticata da Gino Strada che, durante in un'intervista, ha esordito: “Quando ho visto che girava la candidatura di Rosy Bindi come commissario in Calabria, mi sono messo le mani ai capelli: da lei è iniziato lo slittamento verso il privato”. Eppure alla Bindi, fuori dalla politica da tempo, nessuno ha offerto la poltrona calabrese. “Per Emergency ho perfino raccolto fondi insieme a Teresa Strada - ha commentato la diretta interessata durante un colloquio con Il Foglio -. Le parole di Strada mi hanno ferito. Qual è la mia colpa? Per la mia riforma sono stata attaccata dalla destra e dai privati. Mi hanno rimosso da ministro. Si può prendere uno schiaffo da una parte. Ma io lo prendo anche dall’altra. Perché? Così è un paradosso”.
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Ma la Bindi ne approfitta e si toglie qualche sassolino dalla scarpa ricordando che il fondatore di Emergency non potrebbe ricoprire l'incarico che il governo gli ha offerto. Ossia, il responsabile degli hotel Covid e degli ospedali da campo: “In Calabria sta svolgendo un servizio sanitario. Non può fare il commissario del committente. Sarebbe un conflitto di interesse. E poi mi sembra abbastanza impegnato". E su Berlusconi? Anche sul Cavaliere la dem ha qualcosa da dire: "Ho apprezzato la posizione di Berlusconi sul Mes per questo mi sono meravigliata quando ha cambiato nuovamente idea. Quel denaro servirebbe ad esempio alla Calabria. Spero davvero possa tornare indietro”. Un parere, quello della Bindi, molto diverso rispetto al passato: “Confrontato con gli altri leader della destra - prosegue - è un vero moderato. Berlusconi ha un certo senso istituzionale. Ha scelto l’Europa”. Parole impensabili, solo fino a qualche tempo fa.