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Luca Zaia su tutte le furie per il dpcm di Natale: "Sempre la stessa musica, ho ricevuto la bozza alle 2.30"

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Luca Zaia torna a criticare il governo. Nel mirino del governatore del Veneto, ancora una volta, la mancanza di dialogo con le regioni. Ieri, 3 dicembre, Giuseppe Conte ha annunciato le nuove restrizioni per fermare l'emergenza coronavirus in vista delle vacanze natalizie senza - è l'accusa del leghista - tenere conto delle opinioni dei governatori. "Mi spiace constatare che anche questa volta non siamo riusciti a costruire un provvedimento con il governo", esordisce in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando come "la musica è stata la stessa di sempre: il governo ci convoca, arriva un testo preconfezionato, lo approvano. La nostra voce, non c’è".

 

 

Il presidente della Regione svela il metodo migliore per venire a capo di una situazione parecchio complessa. Quale? "Lavorare sulle bozze" dei decreti. Peccato che sia proprio questo il problema: "Io - prosegue - la bozza l’ho ricevuta ieri alle 2.30 del mattino con la richiesta di un parere entro ieri a mezzogiorno". Insomma, un modo quello di Pd e M5s per escludere i presidenti delle regioni d'Italia. Un'insofferenza che secondo Zaia si farà sentire anche tra i cittadini, a maggior ragione se si va avanti a Dpcm e ordinanze. Infine, a suo dire, nel decreto manca "una dichiarazione di guerra agli assembramenti di ogni genere e specie. In maniera sistematica, cosa che di certo non facciamo chiudendo i confini comunali tre giorni".

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