Renato Brunetta, indiscrezioni: "Me ne vado", minaccia di lasciare Forza Italia dopo 21 anni?
Una Forza Italia semore più sul punto di esplodere. La miccia, come è noto, la retromarcia di Silvio Berlusconi sul Mes, il "no" che ha fatto sorridere Matteo Salvini ma che ha fatto esplodere il partito. E tra chi non si spiega la scelta c'è Renato Brunetta, da sempre favorevole al Mes, lo stesso Brunetta che nei giorni scorsi si è speso in sperticati elogi a Luigi Di Maio. Già, Di Maio. Ma il punto è un altro: Brunetta, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, sarebbe pronto addirittura ad andarsene dal partito e lo avrebbe minacciato in una movimentata riunione tra deputati. In Forza Italia dal 1999, l'addio di Brunetta segnerebbe la fine di un'epoca per Berlusconi.
Nel corso della riunione forzista, secondo quanto si apprende, Brunetta avrebbe affermato: "Certamente il testo della riforma è perfettibile, ma rappresenta pur sempre un buon compromesso tra tutte le posizioni in gioco. L'Italia è attualmente l'unico paese a non aver ancora detto sì alla riforma, per via della posizione contraria espressa dalla componente sovranista degli ultimi due governi. Ora è necessario cambiare. Per il bene del nostro paese e di quello delle nostre banche. Una posizione contraria creerebbe infatti un grave isolamento politico italiano in Europa, che metterebbe a rischio anche l'approvazione del Recovery Fund da parte delle istituzioni europee. Un lusso che il nostro Paese non può affatto permettersi".
E ancora, avrebbe aggiunto: "La riforma del Mes rappresenta un momento fondamentale nel processo di integrazione istituzionale, economica e finanziaria dell'Eurozona. Grazie a questa riforma, infatti, si dotano l'euro e gli Stati membri, assieme al sistema bancario dell'Eurozona nel suo insieme, di una garanzia finanziaria da usare in caso di crisi (backstop). Una rete finanziaria indispensabile da usare sia in caso di crisi dei debiti sovrani, sia in caso di crisi del sistema bancario europeo, molto in difficoltà, considerando che la crisi da pandemia ha generato un nuovo aumento di crediti inesigibili nei bilanci delle banche dell'Eurozona. Crisi che, in assenza di una adeguata rete di protezione, potrebbe mettere ko le nostre banche, alle prese con un delicato riassetto del settore", avrebbe concluso Renato Brunetta.