Mes, Toninelli guida la fronda del M5s: "Bloccare la riforma in Parlamento", la lettera che può far saltare la maggioranza
Il Movimento 5 Stelle appare sempre più spaccato sulla riforma del Mes. Ben 17 senatori e 52 deputati, di cui due membri del governo, hanno inviato una lettera esplosiva ai vertici del M5s, per ribadire il loro no ostinato alla riforma del fondo salva-Stati. Nello specifico i destinatari sono il capo politico Vito Crimi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa e Ettore Licheri. E nel frattempo è stata fissata per venerdì 4 dicembre alle 20 e 45 una riunione con Crimi su Zoom. Si tratta di segnali pericolosi, visto che il 9 dicembre si vota in Parlamento sulla riforma del Mes e la defezione dei grillini potrebbe mettere a rischio la tenuta della maggioranza, se non proprio del governo.
Tra chi protesta ci sono Danilo Toninelli, Barbara Lezzi, Elio Lannutti e Mattia Crucioli. I firmatari sostengono che in questi mesi sia cambiata "la volontà di quasi la metà del Parlamento di accedere al Mes, rendendo de facto questo strumento più vicino al nostro Paese". Ma non ci sarebbe comunque l'intento di stravolgere la situazione attuale. Nella lettera, infatti, c'è scritto: "Non vogliamo in nessun modo mettere a rischio la maggioranza". Tuttavia insistono sull'impossibilità di votare sì: "Irrigidire ulteriormente questi strumenti sarebbe un grave errore storico, e non può bastare dire di non volere accedere al Mes per avallare a cuor leggero una sua reformatio in peius, proprio per via dei suoi effetti immediati e perché nessuno può essere certo di rimanere al governo del Paese per sempre". Infine i firmatari avanzano una richiesta, quella di "rinviare quantomeno gli aspetti più critici della riforma del Mes". In alternativa, concludono, "l’unico ulteriore passaggio che i parlamentari del Movimento 5 Stelle avrebbero per bloccare la riforma del Mes, sarebbe durante il voto di ratifica nelle due Camere".