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Olivia Paladino "molto turbata": la ministra Lamorgese difende la scorta di Conte: cosa non torna al Viminale

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La procura di Roma sta indagando sul caso dell’uso della scorta di Giuseppe Conte a favore di Olivia Paladino e ha trasmesso il fascicolo al tribunale dei ministri: l’ipotesi di reato è l’abuso di ufficio. I fatti risalgono allo scorso 26 ottobre, quando la compagna del premier si era rifugiata in un supermercato nei pressi della sua abitazione per evitare Filippo Roma, l’inviato de Le Iene che voleva porle alcune domande sulla gestione di un hotel del quale è co-proprietaria. La Paladino era stata raggiunta e soccorsa dagli uomini della scorta di Conte: tutto è partito da una denuncia presentata da Fdi, mentre oggi è arrivata l’interrogazione della Lega che ha incalzato Luciana Lamorgese.

“Il personale di tutela di Conte si trovava nelle vicinanze dell’abitazione della signora Paladino in attesa che uscisse il premier”, ha esordito la ministra dell’Interno che ha poi riassunto l’intera vicenda e aggiunto alcuni dettagli sulla compagna di Conte: “La signora appariva chiaramente turbata, sicché uno degli operatori addetti alla tutela, coadiuvato da due colleghi, provvedeva esclusivamente ad accompagnarla verso l’abitazione, distante poche decine di metri, dove peraltro in quel momento si trovava il presidente del Consiglio. La troupe televisiva continuava comunque a seguire la signora Paladino e a porre insistenti domande senza tener conto del turbamento e della sua volontà di non rilasciare dichiarazioni, desistendo solo a pochi metri dall’abitazione, da cui poi si allontanava spontaneamente”. Una versione che non collima però con quanto dichiarato più volte dall'inviato delle Iene Filippo Roma. E il fatto che Mediaset non abbia voluto mandare in onda il filmato non aiuta.

 

 

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