Matteo Salvini, agguato a Pd e M5s prima dello smantellamento del dl Sicurezza: "Telefono a Sergio Mattarella"
Matteo Salvini promette un agguato al governo. Quest'oggi, 30 novembre, l'esecutivo porterà alla Camera il decreto Sicurezza voluto da il leader della Lega per smantellarlo. Una notizia che non è piaciuta al diretto interessato: "Nonostante l'emergenza Covid, salute, ospedali - ha ammonito in una diretta Instagram -, lavoro, crisi economica, tasse, Natale chiuso o aperto, di cosa si occupa il Parlamento su precisa scelta del governo? Di immigrazione. Per votare gli stessi decreti sicurezza fatti da me e votati dagli stessi 5 stelle. I parlamentari della Lega e mi auguro di tutto il Centrodestra interverranno chiedendo al governo di ritirare i decreti clandestini". Insomma, Pd e M5s vogliono eliminare restrizioni e sanzioni previste per le ong e per chi arriva clandestinamente in Italia. Una sorta di "liberi tutti", mentre gli italiani devono fare i conti con lockdown mascherati e limitazioni agli spostamenti.
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Da qui la promessa: "Chiamerò - ha chiarito Salvini al Caffè della domenica - Sergio Mattarella per chiedere se ritiene normale, visto il momento che l'Italia sta vivendo, che per tutta la prossima settimana la Camera sarà bloccata sulla cancellazione dei decreti sicurezza per volontà della maggioranza. Non mi sembra sia questa l'urgenza e l'emergenza del Paese". Una telegonata che potrebbe mettere in difficoltà l'esecutivo a rischio "strigliata" dal Capo dello Stato. E ancora: "Ci sarà la fiducia, e questo è un altro errore, e quindi tutti i nostri emendamenti non saranno accettati. Ma ogni parlamentare della Lega, ne abbiamo 130, potrà intervenire sugli odg. Come centrodestra siamo 250. Li terremo inchiodati lì". D'accordo anche gli alleati di Fratelli d'Italia e di Forza Italia che, anche sul tema immigrazione, fanno fronte comune.