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Roberto Speranza a Live Non è la D'Urso: "Vaccino obbligatorio? No, chiamiamola persuasione"

Francesco Fredella
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Prima del Consiglio dei Ministri straordinario, Roberto Speranza rompe il silenzio al Live Non è la D'Urso e racconta a grandi linee come sarà il Natale che è alle porte. Il più strano di sempre. Speranza parla di prudenza e ammette gli errori commessi durante la scorsa estate. "Non sarà un Natale come altri. Ispirato alla sobrietà, anche se i numeri sono incoraggianti, siamo nel pieno dell’epidemia. Dobbiamo evitare di commettere errori altrimenti ci ritroveremo con i numeri di novembre", dice il ministro della Salute. E sul Natale taglia corto: "Evitiamo di portare a casa gente che non è convivente. Stare a casa se possibile. Ridurre i contatti tra persone, ma a Natale c’è un rischio maggiore di contagio. Limitiamo gli spostamenti. Il Natale è più insidioso perché il virus si può trasmettere più facilmente negli spazi chiusi. Non dobbiamo fare gli errori dell’estate”, continua. Poi conferma che sarà mantenuto il coprifuoco alle 22 sia per Natale, sia per Capodanno. Dimenticate i festeggiamenti di un tempo. 






Il ministro della Salute spera che a gennaio ci siano i vaccini per uscire da questa emergenza. "Quando arriveranno sarà, all’inizio, in poche dosi. Partiremo dai chi è in prima linea e poi pian piano anche agli altri", puntualizza Speranza. Che non parla di vaccino obbligatorio. "Ho fiducia degli italiani. Non parto dall’idea di obbligatorietà. Partiremo da una campagna di persuasione. Mi piace dirlo così", conclude.

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