Dpcm 4 dicembre, Natale blindato: coprifuoco alle 22, rischia di saltare il cenone. Ma il governo teme il "trucco" dell'ospitalità alberghiera
Il governo è al lavoro sugli ultimi dettagli del dpcm in vigore dal 4 dicembre per la gestione dell'emergenza coronavirus nei giorni di Natale e delle Feste. Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Francesco Boccia definiscono gli ultimi dettagli: saranno feste blindate. Confermato il coprifuoco alle 22, a rischio dunque il cenone, obiettivo evitare tavolate tra parenti. Molte le ipotesi sul tavolo, compreso anticipare le messe di Natale, con l'ok della conferenza episcopale. Locali, bar e ristoranti chiusi dalle 18, con serrata per tutto il giorno di Natale e Santo Stefano. Chiusi anche gli impianti sciistici. Dubbi sulla scuola: il governo vorrebbe far rientrare tutti in classe dal 7 gennaio, ma M5s e Italia Viva insistono per una riduzione graduale della didattica a distanza, a partire dal 14 dicembre.
A Natale, l'Italia dovrebbe essere tutta zona gialla, ma "rafforzata". Ossia, resterà in vigore il divieto di spostamento tra regioni. Si valutano alcune deroghe: forse sarà possibile il ritorno a casa dei residenti. Possibile lo spostamento verso una seconda casa, ma soltanto se si trova all'interno della medesima regione. Nessuna indicazione precisa sul numero massimo di persone per cene e pranzi di Natale, circostanza oggettivamente impossibile da normare: l'ipotesi è quella di "raccomandare di limitare il numero di ospiti a casa ai soli conviventi", con un tetto massimo sempre raccomandato di sei persone.
Come nota Repubblica, con la chiusura dei ristoranti il 25 dicembre, resta una sorta di piano B, un escamotage legale: la cena più camera. Insomma, i ristoratori possono mettere a disposizione l'ospitalità alberghiera, così da permettere agli italiani di cenare fuori, anche se non si potrebbe, occupando però una camera per la notte. Infine, capitolo negozi: potrebbe essere spostato alle 21 l'orario di chiusura dei negozi per allungare lo shopping natalizio, con ingressi sempre contigentati per evitare gli assembramenti.