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Giorgia Meloni, mezza retromarcia su Bertolaso sindaco a Roma: "Nessun veto, ma non è l'unico nome"

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Giorgia Meloni promette battaglia ai giallorossi. "Non penso che questo governo arriverà facilmente alla fine della legislatura, ma sono consapevole che non è facile mandarli a casa". Anche in questo secondo caso la leader di Fratelli d'Italia non si dice per nulla preoccupata. Il motivo? Semplice: "Aspettare un anno, due anni, tre anni non mi spaventa - spiega schietta ai microfoni di SkyTg24, a L'intervista di Maria Latella - Per alcuni versi, avere più tempo a disposizione, può aiutare a rendere ancora più credibile e profondo il progetto di Fratelli d’Italia. Noi siamo il partito dei patrioti italiani". D'altronde non è una novità che la Meloni sia l'unica leader, allo stato delle cose, a crescere nei sondaggi. 

L'impegno però si riversa anche su un altro fronte: quello del centrodestra. Dopo giorni di maretta tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, la numero uno di FdI sembra scongiurare in tutti i modi un'altra lite, tanto da fare un mezzo passo indietro sulla candidatura di Guido Bertolaso. "Il suo nome - spiega - lo stiamo prendendo in considerazione, non è l’unico nome, non ci sono veti da parte mia, a Roma vogliamo vincere. Bertolaso è uno di quei nomi, sceglieremo il candidato migliore", assicura soffermandosi poi su un'altra questione spinosa: il dopo-Mattarella. "Mario Draghi? Sicuramente è una grandissima personalità, ma se avessi la possibilità di indicare il Presidente della Repubblica non so se indicherei un nome come il suo - conclude andando in direzione opposta agli alleati -. Il modello immagino dovrebbe essere più vicino a un’idea di economia reale piuttosto che alla finanza. Ma poi vedremo".

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