Andrea Cangini durissimo contro Matteo Salvini: "Il presunto leader dell'alleanza parla di inciucio, ce lo aspettavamo da Travaglio"
Nel giorno dell'addio di Laura Ravetto e altri due deputati a Forza Italia per passare alla Lega, è scontro, ovvio, nel centrodestra. Tensioni per l'apertura di Silvio Berlusconi al governo sulla legge di Bilancio, anche se il Cav ha detto che non entrerà mai in maggioranza. Versione che però non ha convinto Matteo Salvini, che ha parlato di "puzza di inciucio". Parole respinte con veemenza dagli azzurri. Insomma, è rissa tra azzurri e Carroccio. Pesantissime le parole del senatore Andrea Cangini: "Eravamo in pena, possibile che nessuno abbia ancora pronunciato l’insana parola? Ci aspettavamo lo avrebbe fatto Marco Travaglio, che così intitolò un suo alato libro, l’ha fatto invece Matteo Salvini: Inciucio! Ecco, ora siamo a posto. Il presunto leader di una presunta alleanza accusa l’alleato di intelligenza col nemico. Perché è questo che Matteo Salvini intende per inciucio", attacca. E ancora, in un intervento sull'Huffington Post: "C’è chi, andato al governo con i grillini, accusa oggi di inciucio chi è rimasto, e rimarrà, all’opposizione. Non è stato Marco Travaglio, è stato Matteo Salvini". Insomma, volano gli stracci. Cangini insiste: "Non bisogna confondere mediazione con inciucio".
Quindi l'intervento di Mariastella Gelmini: "Abbiamo sempre presentato con trasparenza le nostre idee e proposte, pensando a salvare le aziende e non a salvare il governo. Non siamo in maggioranza e non ci interessa entrarci perché siamo alternativi alla sinistra, come all’incompetenza grillina: le accuse di inciucio le respingiamo al mittente. A differenza di altre forze politiche siamo all’opposizione dal 2018: stiamo nelle piazze e siamo a fianco delle categorie colpite dal Covid, ma lavoriamo anche a testa bassa in Parlamento sui provvedimenti per portare soluzioni ai problemi di chi - imprenditori, autonomi, commercianti, artigiani, ecc… - sta pagando il prezzo più alto alla crisi - sottolinea la capogruppo di FI alla Camera-. Chi pensa a trattative sottobanco resterà deluso: lo ha detto con assoluta chiarezza il presidente Berlusconi e nessuno - a destra come a sinistra - può permettersi di tirarlo per la giacca o di fraintendere la nostra disponibilità con altro. Avanziamo proposte che, se accolte, aiuterebbero migliaia di lavoratori, famiglie e imprese. E questa è l’unica cosa che ci interessa", conclude la Gelmini.