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Zone Rosse, giovedì la riunione per ridiscutere i 21 parametri: Lombardia e Piemonte, una prima vittoria

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In mattinata si sono fatte sentire le proteste in particolare di Attilio Fontana e Alberto Cirio, governatori di Lombardia e Piemonte, entrambe zona rossa. Proteste contro i 21 parametri previsti dall'ultimo dpcm per stabilire la colorazione delle zone (gialla, arancione, rossa, in base alle quali aumentano le restrizioni per contenere il contagio da coronavirus). In particolare, i governatori tenendo conto della mutata situazione chiedono di essere "promosse" a colorazioni meno stringenti, insistendo sul fatto che sarebbero soltanto cinque i parametri fondamentali per le decisioni.

E dopo un iniziale rifiuto, ecco che nel pomeriggio si arriva a una parziale svolta. Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, ha infatti convocato per giovedì alle 16 una riunione con le Regioni per discutere proprio dei 21 parametri. All'incontro, si apprende, prenderanno parte anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. Possibile, insomma, che vengano rivisti i criteri e che, dunque, venga rivista anche la classificazione di alcune regioni.

Nel frattempo, piove però l'allarme dal monitoraggio Agemas, secondo cui il 42% dei posti nazionali in terapia intensiva è occupato da pazienti Covid: siamo di 12 punti percentuali oltre la soglia critica. Dato sostanzialmente stabile rispetto al giorno precedente ma che ormai coinvolte 17 regioni su 21, mentre solo una settimana fa riguardava dieci regioni. E ancora, i posti nei reparti di medicina occupati da pazienti Covid sono il 51% a livello nazionale, rispetto a una soglia di criticità fissata al 40 per cento.

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