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Giuseppe Conte e il caos Calabria, sfogo in serata: "La responsabilità è mia, ma i ministri sapevano"
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"Mi assumo tutta la responsabilità". Giuseppe Conte ha capito che il disastro di quanto accaduto in Calabria, con 3 candidati commissario alla Sanità cambiati in 9 giorni e il quarto da trovare nelle prossime ore, non è un problema "locale" né tantomeno solo del ministro della Salute Roberto Speranza. Ne va dell'immagine del governo, uscito a pezzi da questa farsa, e della tenuta della sua stessa maggioranza, visti i veleni politici relativi a Giuseppe Zuccatelli (scelto, è l'accusa di molti, perchè di LeU come Speranza) e a Gino Strada (che il Movimento 5 Stelle ha candidato invano). Il premier, spiega il Corriere della Sera, al telefono ammette i "passi falsi" e spera di trovare al più presto "la persona giusta". Ripete cinque volte "mi assumo tutta la responsabilità", ma poi mette in chiaro un altro dettaglio, non marginale: "Non si è aperta nessuna crepa per un motivo semplice. È stato un percorso condiviso con tutti i ministri coinvolti". Speranza, dunque, ma pure il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.
"Grazie al governo, c'è l'accordo". Gino Strada in Calabria, ufficiale. Commissario? No: scenario di guerra
Conte glissa sulle "tensioni fortissime" tra Pd e M5s: "Non direi... C'è la giusta preoccupazione e il forte dispiacere per non avere ancora trovato la soluzione ottimale per la comunità calabrese". Parole diplomatiche che non nascondono l'evidente imbarazzo per una gestione quasi dilettantistica della vicenda. E alla luce del rifiuto per motivi personali ("Mia moglie non vuole andare a Catanzaro") dell'ex rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, forse ha ragione per una volta Luigi Di Maio: "Prima si danno gli incarichi, poi si fanno i nomi". Su Strada, invece, la spiegazione di Conte è balbettante: "Nei tanti colloqui di questi giorni non ha mai dichiarato di essere interessato a questo profilo e io non gliel'ho mai proposto, ritenendo non fosse interessato a trasferirsi in Calabria per ripianare la voragine dei conti". Allora, forse, c'è un grosso problema coi 5 Stelle.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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