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Luigi Di Maio, "la tregua è finita". Retroscena M5s, tutto in pochi mesi: il piano per far fuori Conte e riprendersi tutto

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Il gruppo "governista" dei Cinquestelle guidato da Luigi Di Maio punta a far fare al ministero degli Esteri il capo delegazione al governo. Se tutto cambia con il nuovo Statuto, cambia anche il rappresentante grillino nei vertici dell'esecutivo. E l'obiettivo finale dei "governisti" e' proprio restituire quel ruolo a Di Maio. Chiara infatti è la tensione tra il capo della Farnesina e il premier Conte. Dal timore di Di Maio, scrive Repubblica, che Conte ne oscuri la popolarità e l'agibilità politica nel Movimento e dalla preoccupazione del presidente del consiglio di non essere più centrale nella maggioranza giallorossa e di non avere il pieno appoggio dei grillini.

 

 

 

Nel frattempo Di Maio, per accreditarsi sempre di più nel movimento e riprendere la guida dei cinquestelle, vuole individuare una "famiglia politica europea" cui collegarsi. I liberali o i socialisti. E nella prossima primavera con le elezioni nei cinque comuni più importanti d'Italia, sarà stata testata l'alleanza tra Pd e M5S. Questa è la prima battaglia l'altra è che i grillini trovino un alleato per quando ci saranno le elezioni politiche, ovvero nel 2023. Un alleanza che dopo essere stata testata nelle amministrative, quella col Pd, diventi strutturale anche alle Politiche. Anche perché con i sondaggi in continuo il calo il 32% del 2013 è un miraggio, ma sarà anche difficile raggiungere la metà di quelle cifre: ecco perché l'alleanza col Pd potrebbe rappresentare una ancora di salvataggio.

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