Stati Generali, Gianluigi Paragone picchia duro: "Un copione perfetto per ragazzotti infettati dal potere"
Gli Stati Generali? "Un colossale vaudeville politico". A parlare è Gianluigi Paragone che, ancora una volta, torna a dirne quattro alla sua ex forza politica: il Movimento 5 Stelle. Quello del weekend, a detta del leader di Italexit, non è stato altro che "un copione perfetto per una scalcagnata compagnia di ragazzotti infettati dal potere". Per Paragone i grillini sono "gente finta" che ha ridotto il M5s all'osso. I sondaggi lo confermano. "L'ultimo ad essersi macchiato - verga sul Tempo - è il similpiddino e similconfindustriale Stefano Patuanelli, un ministro nella più totale confusione. Bene, ora ci dice che è stato lui con la sua 'esperta di Alitalia' Giulia Lupo (esperta in quanto ex assistente di volo e sindacalista Usb) a vedere un ormai esautorato Castellucci, ex (?) braccio destro dei Benetton in Atlantia".
Ma le critiche di Paragone colpiscono un po' tutti: da Roberto Fico definito "sordo muto e cieco quando gli ricordano l'impegno sull'acqua pubblica", a Luigi Di Maio, "più bravo di Mimmo Parisi a piazzare amici e compagni" fino ad Alfonso Bonafede, "il ministro che ha scaricato Nino Di Matteo e di contro si è fatto scoppiare tra le mani il caso dei boss scarcerati per Covid". Eppure la lista è lunga e comprende anche Lucia Azzolina e Laura Castelli. Il problema però è ben peggiore. "Questa crisi - conclude - è di una consistenza tale che non permette una classe dirigente senza identità e priva di preparazione". Insomma, Paragone invita i furono colleghi a uscire dalla porta principale.