Tredicesime a rischio, il flop dei decreti Rilancio e Agosto: ecco chi rischia di non incassare la mensilità
Un flop, l'ennesimo, del governo al tempo del coronavirus. Si parla delle misure dei decreti Rilancio e Agosto che avrebbero dovuto agevolare il pagamento dei debiti della pa: secondo la Cgia di Mestre, dei 12 miliardi di euro messi a disposizione dal governo ad Asl, Regioni ed enti locali per saldare le fatture scadute entro il 31 dicembre 2019, ne sono stati richiesti soltanto poco più di 2. Morale della favola? Ancora una volta, la stragrande maggioranza delle aziende che lavorano con o per le pubbliche amministrazioni non vedranno il becco di un quattrino.
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Il punto, come sottolinea Il Giornale che riprende le parole di Paolo Zabeo, coordinatore degli uffici studi della Cgia, è che siamo a metà novembre. Insomma è quasi Natale, quasi dicembre, tempo di tredicesima. E in molti, senza quei denari, rischiano di non riuscire a pagarle: "Tra crisi, calo degli ordinativi e mancati pagamenti, tante aziende denunciano insistentemente la mancanza di liquidità e non è da escludere che, a dicembre, molte avranno grosse difficoltà a pagare le tredicesime ai propri dipendenti". Più chiaro di così...
Le cifre dei debiti commerciali di sola parte corrente delle Pa fanno impressione. Sono i numeri snocciolati da Eurostat, secondo cui i debiti sono aumentati dai 44 miliardi del 2016 ai 47,4 miliardi dello scorso anno. Il tutto con ritardi biblici, tenuto conto che la legge obbliga al saldo in 30 giorni, che salgono a 60 teorici per la sanità. Tempistiche immaginifiche, puntualmente disattese. La piattaforma dei crediti commerciali della Ragioneria generale evidenzia quali sono i record negativi, tre esempi emblematici: 73 per le Regioni in Basilicata; 320 per i Comuni a Napoli; 167 per le aziende sanitarie alla Asl di Napoli.
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