Immigrazione, Luciana Lamorgese sconfitta da Macron in Europa: nessuna intesa sul paese di primo approdo
All'Europa non sono bastate le terribili immagini del naufragio avvenuto al largo della costa libica di Sabratha e che ha visto la morte di un bambino di 6 mesi e di altre cinque persone. Le istituzioni infatti stanno posticipando sempre più la riforma del diritto d'asilo. Una brutta notizia per l'Italia e per tutti gli altri Paesi di primo approdo che vogliono invece evitare di avere migranti a lungo in hotspot in attesa degli screening di sicurezza.
A frenare le modifiche del trattato di Dublino è stato Emmanuel Macron. Il presidente francese, nella riunione dei ministri dell'Interno dei vari paesi europei, ha cercato di imporre la sua agenda. Come spiega La Stampa l'attentato a Nizza ha fatto sì che la Commissione mettesse in primo piano una "nuova strategia per Schengen" (già annunciato per maggio ndr) e in secondo quello che avrebbe desiderato Luciana Lamorgese. "Al momento rileviamo uno sbilanciamento tra la responsabilità per gli Stati di primo ingresso e la solidarietà degli altri", ha subito attaccato la titolare del Viminale, mentre il suo omologo tedesco Horst Seehofer l'ha subito scavalcata ribadendo la necessità di avere "una protezione delle frontiere esterne sufficientemente efficace per garantire la sicurezza" ed allontanare il pericolo di attentati terroristici.
"Serve una strategia europea omnicomprensiva - ha tuonato nuovamente la Lamorgese -, che deve prendere in considerazione non solo la dimensione della sicurezza esterna del nostro spazio europeo, ma anche la dimensione interna, investigativa, di condivisione delle informazioni e di contrasto delle cause della radicalizzazione". Insomma, ancora una volta l'Italia si è fatta mettere i piedi in testa e, come ricorda il quotidiano di Massimo Giannini: "Siamo stati beffati, il semestre tedesco si chiuderà senza nessuna intesa".