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Clemente Mastella contro Speranza: "Benevento non è Napoli, perché ha chiamato solo De Magistris? Zona rossa con zero morti"

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La Campania passerà da zona gialla a rossa a partire da domenica 15 novembre. Una decisione, maturata dal governo su indicazione della cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità, che ha innescato forti polemiche all’interno della regione, dove appare chiaro che la situazione più seria è a Napoli. “Ritengo sia un’ingiustizia che si vada in zona rossa anche noi delle aree interne di Benevento e Avellino, Salerno e alto casertano”, ha dichiarato Clemente Mastella, che poi ha aggiunto amareggiato: “Le mie misure, rigorose ma mitigate, saranno superate da quelle del governo”, senza che ve ne sia una reale necessità.

“Che Benevento, che ieri non ha avuto nessun morto, sia zona rossa come Napoli - ha sottolineato il sindaco - la ritengo una scelta improvvida e immotivata. Dica il ministro della Salute da quali dati scientifici trae l’indicazione di zona rossa per Benevento. Il suo consulente Ricciardi, che ne capisce di certo più di lui, aveva ipotizzato per la Campania una scelta diversa e chirurgica: Napoli zona rossa, altre aree no”. Mastella si è detto pronto a obbedire alle regole dello Stato, pur non condividendo nulla di quanto si sta verificando durante la seconda ondata in Campania.

Inoltre il sindaco di Benevento non ha gradito lo “sgarbo” di Roberto Speranza, che avrebbe telefonato a Luigi De Magistris per metterlo al corrente della decisione riguardo al lockdown: “Se è vero che il ministro ha informato il sindaco di Napoli che la Campania, e non Napoli, sarà zona rossa, ritengo questa forma di comunicazione un atto scorretto istituzionalmente. O il ministro telefonava all’Anci Campania o ai sindaci dei comuni capoluogo oppure non si comprende la ragione di questo improprio e maleducato modo di fare”. 

 

 

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