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Giulio Tremonti contro il governo: "Il peggio deve ancora venire, ma la gestione della crisi è dello Stato"

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"Il coronavirus è entrato nell'ordinamento dello Stato". Parola di Giulio Tremonti che, da ex ministro dell'Economia, ammette: "Il nesso tra le epidemie e la configurazione dello Stato è strettissimo. Non a caso Hobbes, sul frontespizio del Leviatano, aveva fatto mettere i disegni di due dottori della peste con la mascherina a becco. Qua da noi siamo al "mezzo Leviatano" perché il governo, anziché frenare l'anarchia, l'ha favorita". Insomma - è il succo del discorso che Tremonti fa al Corriere -, "una volta l'anarchia era contro lo Stato. Adesso è nello Stato".

 

 

Nel mirino di Tremonti i presidenti di Regione, sindaci, task force, comitati, commissari. "Il governo - prosegue - ha risposto bene con il lockdown totale, ma ha mancato l'appuntamento con l'organizzazione della fase 2. E questo lascia pensare che il peggio debba ancora venire, quando si tratterà di fare il conto del danno economico e gestire la crisi sociale che verrà". Lo Stato per l'economista ha fatto un grosso errore: non ha fatto lo Stato. "Il governo - conclude - può senz'altro delegare alcune competenze alle Regioni. Ma la responsabilità della gestione di una crisi come questa è sua. E va esercitata in tutti i modi".

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