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Giancarlo Giorgetti e Biden: "Dobbiamo dialogare con lui se la Lega vuole governare l'Italia"

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"Siamo assolutamente interessati a dialogare con l'Amministrazione Biden". Giancarlo Giorgetti, intervistato da Repubblica, mette in chiaro il "cambio di rotta" della Lega, giudicata fino a pochi giorni fa la forza più "trumpiana" d'Italia e forse d'Europa. Questione di realpolitik, condizione fondamentale per un partito di governo. "È importante farlo se vogliamo davvero andare al governo in Italia", chiarisce non a caso il numero due di Matteo Salvini, nonché responsabile Esteri del Carroccio. Anche perché l'orientamento della Lega resta "saldamente atlantico", senza le tentazioni russi e cinesi di partiti come il Movimento 5 Stelle.

 

 

 

Giorgetti non rinnega il passato e anzi avverte: "Ma guai dare per morto il trumpismo e il sovranismo". "Trump, coi suoi modi rudi e con tutti i media contro, fa quel che hanno fatto i democratici Clinton e Gore quando hanno perso di misura - precisa l'ex sottosegretario -. Anche loro hanno preteso il riconteggio dei voti". Ma  la chiave è un'altra: "Capire se a gennaio i ballottaggi in Georgia assegneranno la maggioranza al Senato ai democratici o ai repubblicani, perché da quel bivio dipenderà in buona parte il destino della presidenza Biden".

 

 

Resta il consenso del trumpismo in America: "Senza il Covid avrebbe stravinto. Il problema è capire nell'Occidente atlantico quali saranno i postumi economici e sociali di questa grande crisi. Non è detto che i tanto vituperati sovranisti scompariranno". In fondo, la sponda di Trump "era più formale che sostanziale. In cosa si sostanziava? Forse la Lega conservatrice aveva una sponda negli Usa? Non direi". Salvini tifava apertamente per Trump, e Giorgetti? "Io l'ho visto una volta, in un comizio partecipato da bianchi e neri, donne e uomini. Ho capito che quel che mi raccontavano i giornali del cattivissimo Trump non era vero. Ho visto in lui un incrocio tra Berlusconi e Bossi e una certa simpatia l'ho avuta. Rafforzata dalla sua politica economica".

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