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Donald Trump, Massimo D'Alema impensabile: "Non è stato una parentesi transitoria, il suo fenomeno destinato a rimanere"

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"Donald Trump non è stato una parentesi transitoria". Parola di Massimo D'Alema che, stupendo tutti, definisce il presidente americano uscente "un fenomeno destinato a rimanere: il populismo nazionalista, etnocentrico, basato sul ruolo della razza bianca, attraversa tutto il mondo occidentale". L'ex presidente del Consiglio - in un colloquio con l'Huffingtonpost - non manca di bacchettare i dem: "I Democratici hanno scelto una personalità capace di unire il campo progressista. Ma non è stata una campagna elettorale all’insegna del buonsenso contro la sregolatezza. C’è un video dei Democratici, diventato virale, in cui Trump è paragonato a Hitler. Non mi sembra certo un messaggio moderato".

 

 

Poi D'Alema segue il pensiero di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti nonostante la loro diversità di vedute: "Io credo - prosegue -che senza il coronavirus Trump non avrebbe perso. La pandemia ha radicalizzato lo scontro: il primato della vita contro il primato dell’economia, la solidarietà nei confronti dei più fragili contro il superomismo di chi sopravvive. Il rimettere al centro del dibattito i valori della scienza, della vita e della salute, ha mobilitato in forze il popolo Democratico che magari non era stato attratto dalla personalità del candidato". Joe Biden, se i numeri dii questi giorni venissero confermati, non deve comunque cantare vittoria. Il motivo? Le rivolte sociali che D'Alema non può fare a meno di definire un pericolo per chiunque si trovi a governare di questi tempi.

 

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