Augusto Minzolini su Trump-Biden, l'aneddoto: "Quando Silvio Berlusconi fu gabbato dai sondaggisti"
"Si fa male a dare per scontato che in America la vittoria alle elezioni sia sempre del candidato democratico". Lo pensa Augusto Minzolini che, in occasione delle presidenziali tra Donald Trump e Joe Biden, ha voluto raccontare due curiosi aneddoti per smontare, prove alla mano, la cosiddetta "intellighenzia progressista". Il primo porta il retroscenista a dieci anni fa quando George W. Bush e Al Gore fecero esattamente quanto stanno preannunciando gli attuali sfidanti alla presidenza degli Stati Uniti. "In quell'occasione - riporta Minzolini sul Giornale - il risultato delle urne fu contestato da entrambi i candidati". Morale della favola ci pensò la Corte Suprema.
Proprio la sera di quello scrutinio Minzolini, all'epoca firma de La Stampa, ricevette una telefonata da Gianni Agnelli: "Prima, mentre stavo scrivendo sull'argomento, mi telefonò e mi mise in viva voce per partecipare alla riunione con i responsabili del giornale sul tema". Qui Minzolini disse la sua, ma fini in breve tempo: poi, "dieci minuti dopo squillò di nuovo il telefono ed era di nuovo l'Avvocato. Questa volta era solo in stanza, mi chiese: 'Qui mi dicono che vincerà Gore, io ho qualche dubbio. Mi dica Minzolini lei cosa pensa?'. Messa così, fui costretto ad essere chiaro. 'Vede Avvocato risposi risparmiandogli voli pindarici sulla società americana e tutto l'argomentario tradizionale dei corrispondenti un'elezione contesa la deciderà la corte Suprema dove i repubblicani sono tradizionalmente più forti. Inoltre, dato da non trascurare, il Governatore dello Stato decisivo, cioè la Florida, è il fratello di Bush. Se tanto mi dà tanto". E così fu.
Infine l'altro aneddoto. In un incontro con Silvio Berlusconi, Minzolini si ritrovò di fronte allo stesso quesito: "Chi sarà il prossimo presidente americano?". Detto fatto il Cavaliere puntò su Gore, mentre Gianni Letta su Bush. "Così a ben vedere - è la conclusione del retroscenista - anche l 'Avvocato e il Cavaliere, malgrado la loro esperienza e le loro relazioni, sono stati vittime in passato da quella narrazione, che somiglia più ad una cappa, in cui sondaggisti avvolgono le presidenziali americane nella speranza di trasformare in realtà i loro sogni". E il flop delle ultime rilevazioni su un'"Onda blu" e democratica ne è la riprova.