Giuseppe Conte firma il Dpcm: "Zone rosse" e negozi chiusi. Unica novità: "I parrucchieri". Rivolta dei governatori
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che impone la "zona rossa" a 5 regioni e il coprifuoco generale dalle 22 alle 5 su tutto il territorio nazionale. Rispetto alla bozza filtrata nel tardo pomeriggio, ci sarebbe una sola novità emersa dal vertice a Palazzo Chigi con i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e il sottosegretario alla presidenza della Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Restano aperti i negozi dei parrucchieri anche nelle zone che rientrano nello scenario 4, quello a maggior rischio.
Farà capo al ministro della Salute Roberto Speranza la decisione di spostare o meno una regione da una fascia di rischio all'altra, con la facoltà dunque di scavalcare i governatori. Per questo la conferenza delle regioni, per bocca del portavoce del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del Pd, chiede "maggior collaborazione" tra governo e dipartimenti regionali e un eventuale "contraddittorio" al momento della scelta finale. A preoccupare i governatori anche il decreto Ristori: il governatore del Piemonte Alberto Cirio chiede "stanziamenti e tempi certi di erogazione", al momento ancora vaghi.
Nello specifico del Dpcm, si parte del coprifuoco: dalle ore 22 alle ore 5 "sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". Nelle 5 regioni "zona rossa", Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta, "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Nelle zone a rischio più elevato sono chiusi anche i negozi, "fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Insomma, un tuffo nei giorni bugi di marzo e aprile. "Suggerito" lo smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale.