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Matteo Salvini contro Giuseppe Conte: "Collaborazione? Non nasconda i verbali. Lamorgese? Incapace, si dimetta"

Pietro Senaldi
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Tira aria di chiusure: dobbiamo aspettarci un Salvini di piazza o di governo?
«La Lega è la prima forza politica del Paese e quindi abbiamo il dovere, insieme agli alleati, di proporre soluzioni costruttive. Purtroppo il governo non ha mai voluto confrontarsi seriamente, e non possiamo non esprimere vicinanza alle categorie che protestano per le scelte sbagliate di Conte».

Al di là della condanna ovvia di ogni violenza, teme una rivolta sociale?
«La violenza non è mai giustificata e giustificabile, infatti chi ha creato disordini in piazza ha sporcato le ottime ragioni della stragrande maggioranza degli italiani che protestavano civilmente. Purtroppo però la crisi è forte e il governo non all'altezza: senza risposte efficaci e soldi veri, il Paese rischia di non reggere».

Cosa farebbe oggi se fosse al posto di Conte?
«Inizierei ad accogliere le proposte già depositate in Parlamento - da mesi! - dal centrodestra. Servono cifre enormemente più grandi rispetto a quelle di cui si parla, pagamenti più rapidi, meno burocrazia e un piano serio per permettere le cure a casa anziché in ospedale. A questo proposito, la Lega ha già ribadito le proprie controproposte, ad esempio tutte le Regioni di centrodestra hanno chiesto ad AIFA e governo di sbloccare i protocolli di cura domiciliare ma da Palazzo Chigi nessuna reazione».

Conte vi ha escluso dalla gestione della pandemia, ora che la situazione è drammatica apre a una cabina di regia: non teme un trappolone per scaricare sull'opposizione le colpe del governo?
«Abbiamo il dovere di aiutare il Paese. Nella Costituzione la cabina di regia non esiste, il luogo in cui ci si confronta è il Parlamento. Conte si è preso gli onori e ora, che sente puzza di bruciato, cerca di condividere eventuali responsabilità. Non funziona così. Inizi a condividere con il Parlamento i verbali del Comitato Tecnico Scientifico, che ora sono a disposizione solo del governo per più di un mese. Come possiamo giudicare la situazione senza avere tutti gli elementi?».

Zingaretti ha detto che con lei al governo avremmo avuto le fosse comuni in spiaggia; oggi il Pd sta fuggendo dalle proprie responsabilità cercando di riversarle tutto su Conte e i ministri?
«Le parole di Zingaretti sono indecenti e si commentano da sole: secondo una recente analisi del Sole24Ore è il governatore meno apprezzato d'Italia. Si preoccupi di recuperare le mascherine per la Regione Lazio anziché insultare».

Questo governo ha dormito in estate o semplicemente ha troppi incapaci in squadra?
«Nei mesi scorsi ha preferito le sfilate nelle ville romane... sono d'accordo col capogruppo del Pd in Senato Marcucci: troppi ministri non sono all'altezza».

Quali sono le colpe dell'esecutivo nella gestione della seconda ondata, se ci sono?
«Arroganza, confusione, mancanza di ascolto. Hanno appena emanato un Dpcm e nelle prossime ore ne annunciano un altro: è l'ennesima dimostrazione che non sanno che pesci prendere. E ora cercano di scaricare le responsabilità su sindaci, Regioni e addirittura opposizione».

Chi è il ministro che si sta comportando peggio?
«Lucia Azzolina: ha passato mesi a parlare di banchi con le rotelle e ora chiudono le scuole. E soprattutto ha confermato un folle concorso straordinario che costringe circa 60mila insegnanti a muoversi per l'Italia nonostante la pandemia. Anche su questo punto avevamo suggerito l'alternativa: stop al concorso e stabilizzazione per i supplenti. Naturalmente non ci hanno ascoltato».

Siamo alla vigilia di un nuovo Dpcm: cosa significa?
«Significa che siamo in mano a un governo in piena confusione. Il governo ha proclamato lo stato di emergenza anche nei mesi scorsi senza affrontare seriamente i problemi. Qualcuno ha addirittura criticato la realizzazione dell'ospedale in Fiera a Milano quando predisporre letti in terapia intensiva era il minimo che si potesse fare».

La chiusura totale sarebbe una via di fuga per il governo o è inevitabile?
«La tutela della salute dev' essere la priorità. Bisogna lavorare - e noi lo stiamo facendo - per evitare la chiusura totale perché rischia di essere il colpo di grazia per il nostro Paese».

In questa fase potere alle Regioni, ai Comuni o allo Stato?
«Ci dev' essere un coordinamento tra istituzioni e scienziati: senza condividere immediatamente il parere degli esperti è difficile, per i rappresentanti dei cittadini, scegliere per il meglio. Però il coinvolgimento degli esperti non deve essere la scusa per i politici per non decidere o decidere solo su basi teoriche».

Perché se ci si contagia a scuola e in tram hanno chiuso cinema, palestre e ristoranti?
«Perché sono stati incapaci di mettere mano ai trasporti pubblici e ora vanno avanti a tentativi, spesso sciagurati. Chi risarcisce le attività che ora sono state costrette a chiudere, dopo che negli ultimi mesi hanno investito per mettere in sicurezza i propri spazi?»

Prima la salute o l'economia?
«Prima la salute, ovviamente, ma non possiamo salvarci dal virus e poi morire di fame».

Conte ha promesso ristori al 100% delle perdite per chi chiude: lei ci crede?
«Ma il decreto non parla di coprire il 100% delle perdite! Si darà, come col "decreto rilancio", una frazione del calo di fatturato di aprile: un criterio che danneggia molte categorie. Del resto, avevano promesso il pagamento immediato della cassa integrazione e parlavano di potenza di fuoco. Abbiamo visto come è finita... Nessuno crede più alle promesse di Conte. A questo punto chiediamo che siano le Regioni a pagare direttamente i risarcimenti alle categorie danneggiate. Lo Stato autorizzi le Regioni a trattenere dai loro trasferimenti i denari che servono. Sicuramente saranno più efficienti dell'Inps».

I famosi soldi dell'Europa non stanno arrivando: è fiducioso o teme che la Ue ci farà problemi o, peggio, il governo non riuscirà a presentare progetti di spesa adeguati?
«I soldi servono subito, mentre quelli del Recovery Fund potrebbero arrivare solo nel 2021 inoltrato. E poi, le condizioni di questi prestiti non sono note. Abbiamo avuto 10 miliardi dal SURE, ma agli europarlamentari che hanno chiesto di sapere il tasso di interesse è stato opposto il segreto di Stato! Con gli attuali tassi negativi, era meglio emettere subito buoni del Tesoro. E poi, siamo sicuri che sia giusto far decidere a Bruxelles che cosa è adeguato per l'Italia? Nel 2011 decise che avevamo bisogno di austerità, e il risultato è stato la chiusura degli ospedali e l'aumento del debito pubblico».

L'Unione Europea la sta deludendo?
«Si conferma burocratica, lenta, opaca e incapace di risolvere i problemi».

La Lamorgese dovrebbe dimettersi dopo lo scandalo dell'attentatore di Nizza?
«Assolutamente sì: e ora vogliamo capire dove sono finiti gli altri 800 immigrati sbarcati insieme al killer di Nizza. Lamorgese ci risponda, anziché dare la colpa al sottoscritto».

Anche domenica si sono registrati sbarchi a raffica, non solo in Sicilia ma perfino in Sardegna. Cosa è cambiato con la Lamorgese al Viminale rispetto ai suoi tempi?
«Hanno spalancato i porti, invitato le Ong al Viminale, fatto ripartire il business dell'accoglienza. Gli sbarchi nel 2020 sono più di 27mila contro i circa 9mila dello stesso periodo di un anno fa. Il tanto sbandierato accordo di Malta per redistribuire gli immigrati in Europa è miseramente fallito. Addirittura, un immigrato minorenne è morto dopo essere sceso da una nave quarantena: se fosse accaduto con me al governo, si sarebbe scatenato l'inferno...».

Il 20 novembre andrà ancora a processo per sequestro di persona: è più probabile che la assolvano o che processino con lei anche Conte e gli altri ministri?
«È una accusa così surreale che non voglio pensare ci possa essere una condanna. Certamente, avevo bloccato gli sbarchi e il governo era allineato e coinvolto».
 

Cosa farebbe se fosse ancora ministro per i pescatori siciliani in carcere ingiustamente in Libia da due mesi?
«Vanno riportati a casa, purtroppo in Libia abbiamo perso influenza a vantaggio di Francia e Turchia. È un'altra responsabilità di questo governo».

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