Silvio Berlusconi al Quirinale, Bruno Vespa rivela il "patto di fedeltà" con Matteo Salvini e Giorgia Meloni
Altro che ex, Silvio Berlusconi è più attivo che mai. È lui - a detta di Bruno Vespa - "l'unico leader di partito in un Paese occidentale a essere in carica da 27 anni". Non a caso i suoi dieci anni scarsi a Palazzo Chigi lo collocano subito dopo Giovanni Giolitti come durata di mandato in un regime democratico. Per il conduttore di Porta a Porta il Cavaliere oggi vale molto più di quanto lo accreditino i sondaggi. Lo sanno anche i suoi alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nel nuovo libro (Perché l'Italia amò Mussolini), Vespa avanza un retroscena: un patto per portare il leader di Forza Italia al Quirinale.
Proprio così, secondo quanto si legge, durante il lockdown il Cavaliere si era smarcato dagli alleati, assicurando a Giuseppe Conte l'appoggio degli azzurri in caso di necessità. Per questo Salvini e la Meloni lo hanno "richiamato all'ordine", insistendo perché Forza Italia partecipasse alla manifestazione comune del 2 giugno. Qui subentra quello che Vespa definisce "il patto di fedeltà reciproca (anti-inciucio), sottoscritto dai tre alla vigilia delle elezioni regionali di settembre". Il leader della Lega e quello di Fratelli d'Italia hanno infatti assicurato a Berlusconi che, se Forza Italia fosse rimasta fedele alla coalizione, loro lo avrebbero votato come capo dello Stato all'inizio del 2022. Da sempre un'ambizione del Cav.