Coronavirus, Domenico Arcuri e lo stop alle forniture di gel e mascherine a scuola: per Franco Bechis è la conferma, lockdown già deciso
Giuseppe Conte ha già preparato la strada verso un sostanziale lockdown, come ha fatto Emanuel Macron in Francia e in parte da Angela Merkel in Germania. Nessuno lo vuole dire nel governo, ma le cose sono già tutte pronte. Lo si capisce guardando, per esempio, la struttura del commissario all'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, che ha inviato la disdetta dei contratti ad alcune aziende fornitrici dei materiali sanitari di protezione della scuola. II Tempo ha scoperto che la disdetta è già arrivata "formalmente alle aziende che fornivano il gel igienizzante, ma sono state avvisate anche quelle che producono le mascherine per alunni, docenti e personale non docente, in primis Fca che ne aveva quasi il monopolio", scrive Franco Bechis sul quotidiano che dirige.
Nei piani di Arcuri alle scuole dovevano essere fornite 11 milioni di mascherine chirurgiche al giorno e 160 mila litri di gel alla settimana. Secondo i dati più recenti al 27 ottobre risultavano distribuiti sul territorio nazionale soltanto 1.498.710 litri di gel igienizzante per le scuole soprattutto in Campania (247.788 litri), seguita da Lombardia,. Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Alla data del 28 ottobre erano invece state distribuite alle scuole 547,5 milioni di mascherine chirurgiche, con la Lombardia primo obiettivo seguita dal Lazio. Questa progressiva sospensione ufficiale delle forniture però indica che presto le scuole saranno chiuse. I tecnici non parlano mai di lockdown nazionale perché glielo ha "ordinato" il governo, ma ipotizzano "restrizioni regionali e provinciali".