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Giuseppe Conte, il retroscena: "Convinto da Brusaferro". Lockdown mascherato: "Togliere la tentazione agli italiani"

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Dietro il Dpcm da semi-lockdown firmato domenica mattina dal premier Giuseppe Conte è Silvio Brusaferro. Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, l'avvocato si è convinto ad adottare misure più dure dopo un vertice ristretto lo scorso venerdì sera con il presidente dell'Istituto superiore di sanità e il ministro della Salute Roberto Speranza.
 

 

 

Come fare accettare agli italiani una nuova stretta, a una manciata di giorni dal primo Dpcm diventato improvvisamente carta straccia? Semplice, è il ragionamento che Brusaferro ha imposto ai due politici: di fronte a un "quadro di estrema sofferenza, soprattutto in alcune Regioni" e al rischi di un "inevitabile lockdown" a ridosso di Natale, occorreva "togliere le tentazioni agli italiani". In altre parole, ridurre ogni forma di svago e attività "superflue" e "non essenziali" per convincerli a restare in casa. Con un paradosso abbastanza lampante, peraltro: è proprio la casa il principale focolaio di contagio in questa seconda ondata.

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