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Giuseppe Conte "tentenna" sul dpcm? Il retroscena: mossa per il consenso, l'orizzonte è un partito personale

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“Il gran barcamenarsi di Giuseppe Conte e il suo muoversi anche in base alle indicazioni che arrivano dai sondaggi si queste settimane sarebbe la conferma della sua volontà di scendere direttamente in politica alle prossime elezioni”. Lo scrive Adalberto Signore nell’edizione odierna de Il Giornale, secondo cui la trasformazione del premier tra la prima e la seconda ondata deriva dall’intenzione di non minare il consenso personale. Lo scorso marzo Conte era stato un grande sostenitore del lockdown che lo aveva fatto schizzare nei sondaggi, mentre adesso è scettico rispetto alla linea rigorista, tanto da arrivare a firmare una sfilza di Dpcm nell’arco di due settimane che vanno contro le richieste del Cts e pure del Pd.

Infatti tra i dem sta crescendo il malcontento, con alcuni big che contestano i tentennamenti del premier, la cui “bussola ha ormai un Nord che si chiama consenso. Chiudere è impopolare - si legge su Il Giornale - e Conte, non solo per vanità, non vuole essere additato come il responsabile di misure draconiane. Così si è perso tempo e ci si è mossi a tentoni, nella speranza di galleggiare”. Nelle recenti riunioni a Palazzo Chigi il premier non ha ceduto alle richieste di maggiori restrizioni, magari localizzate in base alla situazione epidemiologica dei singoli territori, preferendo invece mezze serrate che non fanno altro che penalizzare categorie già a rischio e alimentare forti tensioni sociali. Per Il Giornale è colpa delle “nuove priorità” di Conte, che sulla scrivania ha ricevuto la rivelazione Agi/YouTrend della prima settimana di ottobre, secondo cui un partito del premier toglierebbe tanti voti a Pd (che scenderebbe al 15,6%) e al M5s (12,3), piazzandosi intorno all’11,5%. Queste cifre però risalgono a prima che la seconda ondata scoppiasse come una bomba in mano a Conte, che si è scoperto completamente impreparato dinanzi alla nuova emergenza. 

 

 

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