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Matteo Salvini, le proposte al governo per gestire l'emergenza coronavirus: punto per punto, il piano della Lega

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Dopo l'ennesimo dpcm ammazza-economia, la Lega cerca di salvare il salvabbile. Il partito di Matteo Salvini, inascoltato fino ad ora come le altre forze di opposizione, si appella al governo affinché almeno questa volta prenda in considerazione altri punti di vista. Il Carroccio ha una risposta a ogni difficoltà: dopo aver annunciato il ricorso al Tar per tutelare i piccoli comuni dove i contagi sono minimi e sotto controllo, la Lega propone test e tamponi più accessibili, cure domiciliari, promozione delle terapie anti-Covid, tracciamento del virus e tanto altro.

Nello specifico Salvini e il suo entourage hanno avanzato l'idea di un Comitato Tecnico Scientifico alternativo a quello del governo Conte e di test rapidi effettuati anche nelle farmacie, negli ambulatori dei medici di medicina generale e pediatri o in altre sedi facilmente accessibili. Poi la Lega segue l'idea già messa in pratica da Luca Zaia nel suo Veneto dove i cittadini, attraverso una scaletta di interventi progressiva legata alle diverse fasi del contagio, sa per filo e per segno cosa succederà e quali misure saranno attuate al raggiungimento di certi valori.

 

Tra le proposte anche quella di medici ad hoc per ricostruire la catena dei contagi e l'uso di trattamenti domiciliari attraverso le Unità Speciali di Continuità Assistenziale al fine di evitare sovraffollamento negli ospedali. Inoltre - nell'offerta leghista - si legge anche la possibilità di prorogare i pensionamenti del personale sanitario, solo su base volontaria, per almeno sei mesi con defiscalizzazione del salario per garantire un ristoro economico. Infine il via libera a terapie come l’idrossiclorochina e l’utilizzo del plasma iperimmune, quei farmaci - come ricorda il leader del Carroccio - che “danno fastidio” alle multinazionali perché costano poco”.

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