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Matteo Salvini, il "contro Dpcm" della Lega: "Tamponi a domicilio, locali aperti e soldi sui conti correnti, subito"

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Il premier Giuseppe Conte firma il Dpcm da "semi lockdown" e Matteo Salvini smonta punto per punto i provvedimenti del governo. "Tamponi a domicilio e test in farmacia, per eliminare le assurde code di queste settimane. Un protocollo per curare da subito a casa i malati non gravi, anche con idrossiclorochina, per non intasare gli ospedali e garantire le cure a tutti gli altri malati. Protezione di anziani e soggetti più fragili. Potenziamento dei trasporti pubblici. Assunzione di medici e infermieri". I

l leader della Lega prosegue con la lista degli interventi da attuare immediatamente per arginare la seconda ondata di contagi da coronavirus e stranamente ignorati invece dal premier e dagli esperti del Cts: "Diritto allo studio garantito, con didattica in classe per i bimbi di nidi, asili, elementari, medie e superiori fino ai 16 anni, nonché di tutti gli studenti disabili. Soldi sui conti correnti di tutti i lavoratori, anche autonomi, danneggiati da nuove limitazioni". E ancora: "Pagamento della cassa integrazione e dei bonus arretrati, oltre che di tutti i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di privati, famiglie e imprese. Emissione di 100 miliardi di Buoni del Tesoro trentennali, con condizioni di favore per risparmiatori e investitori italiani". E soprattutto "nessuna chiusura di attività culturali, sportive, economiche e commerciali che rispettano le norme anti-virus già stabilite". Ma il Dpcm parte proprio dalla chiusura alle 18 di bar e ristoranti: praticamente, attività di ristorazione dimezzate e massacrate, dopo il primo lockdown e la lentissima ripresa di questi ultimi mesi.

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