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Dpcm, Giorgia Meloni e la "vanità mista a incompetenza" di Conte: "Attività sacrificabili? Cinismo intollerabile"

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“Di fronte all’aumento esponenziale dei contagi il governo naviga a vista”. È una Giorgia Meloni amareggiata e delusa quella che commenta la bozza del Dpcm secondo cui il governo presieduto da Giuseppe Conte si prepara a fermare le attività di ristorazione a partire dalle 18 e completamente nei fine settimana e nei festivi. “Continua a fare la cosa più semplice, cercare un capro espiatorio da additare - è l’accusa della leader di FdI - massacrando interi settori, invece che quello che gli compete: sanità, trasporti, tutela delle persone a rischio e dei più fragili, come noi chiediamo da mesi”.

Pur sapendo che i trasporti sono una delle principali cause di contagio “il governo continua a far finta di nulla” e colpisce invece la ristorazione “infliggendo a quegli imprenditori una doppia pena: farsi carico dei costi fissi e portare al minimo gli incassi”. Stessa sorte per palestre, teatri, cinema: “In tutto questo - rincara la Meloni - il governo non fornisce uno straccio di evidenza sul fatto che l’escalation del contagio parta da questi luoghi, ed è difficile accettare queste misure dagli stessi che negano i rischi del contagio sui mezzi pubblici”.

Poi la leader di Fdi ha avanzato delle richieste: “Pretendiamo che siano garantiti i mancati introiti e i danni emergenti per tutte quelle che Conte, con un cinismo intollerabile, definisce ‘attività sacrificabili’ senza alcuna responsabilità e un enorme dubbio sull’utilità. Il governo - ha chiosato la Meloni - ha perso mesi fondamentali pavoneggiandosi su risultati che a suo dire erano migliori di quelli di molte altre nazioni. Ecco i risultati di tanta vanità mista a incompetenza”. 

 

 

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