Coronavirus, regioni in pressing sul governo per un nuovo lockdown: verso misure drastiche, ecco le ipotesi in campo
Vincenzo De Luca ha rotto gli indugi chiedendo a Giuseppe Conte il lockdown a stretto giro di posta per la Campania e anche per l’intero territorio nazionale: per il governatore una serrata di 30-40 giorni è l’unico modo per riportare sotto controllo la situazione epidemiologica. D’altronde il coronavirus sta dilagando fregandosene dei due Dpcm "leggeri" già firmati dal premier: oggi - vennerdì 23 ottobre - è atteso dal bollettino un ulteriore incremento dei contagi, se si considera che rispetto ai 16mila di ieri è già noto che sono stati registrati ulteriori aumenti spaventosi dei casi sia in Campania che in Veneto.
Stando alle ultime indiscrezioni del Corriere della Sera, il governo adesso si è convinto a cambiare passo e ad inasprire le restrizioni, cercando di salvare il salvabile: le ipotesi in campo sono il coprifuoco nazionale, che però sembra essere una misura inutile vedendo gli esempi degli altri paesi europei che già lo hanno applicato, o il lockdown generalizzato. In pratica si tornerebbe alla stessa situazione di marzo e aprile, con la differenza che oltre al lavoro si cercherebbe di tutelare la scuola, sia pur con ingressi scaglionati. Stando alle indiscrezioni rilanciate dal quotidiano di Via Solferino, le regioni sarebbero in pressing sull'esecutivo per ottenere questo nuovo lockdown.
“Sappiamo tutti che dobbiamo correre”, ha confessato al Corsera un ministro direttamente coinvolto nella gestione dell’emergenza coronavirus: la priorità del governo sembra essere quella di alleggerire in maniera importante il trasporto pubblico, sul quale finalmente sono stati aperti gli occhi essendo uno dei principali diffusori del virus secondo gli scienziati. L’ipotesi più gettonata dal Corsera prevede un coprifuoco alle 21 con la chiusura di palestre, piscine, ristoranti, bar e negozi nel finesettimana, mentre quella estrema è il lockdown duro e puro.