Carlo Calenda: "Io élite? Non è vero". Sicuro? Ecco chi sono madre e padre
Carlo Calenda è stato travolto dalla reazione del Pd, dopo aver annunciato la sua candidatura come sindaco di Roma. "Non capisco, avevo avvertito tutti e spiegato fin da subito che desidero fare una cosa più ampia possibile. Mi spiace non si colga il fatto che mi sembra di rispondere a una chiamata dell'area vasta del centrosinistra". Si dice contrario alle primarie, volute invece dai dem: "Siamo in una fase in cui non possiamo andare a cena in più di sei, e organizziamo i gazebo? O aspettiamo la primavera prossima e intanto discutiamo tra di noi? A parte il fatto che si era detto che se a Roma ci fosse stato un candidato di peso, si potevano non fare le primarie. E io ho fatto il ministro in governi del Pd, penso di essere una figura pubblica riconoscile a Roma. Comunque ne parlerò con Zingaretti, ho intenzione di chiedergli un appuntamento nelle prossime ore".
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Alle critiche che gli rivolgono di essere un sindaco pariolino, risponde. "A parte che io sono nato e vissuto nel Quartiere africano, non ai Parioli, ma poi non vengo da una famiglia ricca come si pensa: mia madre fa la regista, ma non è Spielberg! Le assicuro che è più ricco un notaio o un avvocato. Il mio è un ambiente culturalmente alto, ma io non ho mai messo i piedi al circolo Aniene, per esempio (esclusivo circolo di canottaggio, ndr.). Ho fatto una vita normale, iniziando a lavorare a 18 anni mentre facevo l'Università". Dimenticando inoltre di dire di avere anche un papà giornalista e scrittore. Poi chiarisce, nell'intervista alla Stampa, anche la storia di un video del 2018 dove dice: sarei un cialtrone se mi candidassi a Roma. "Va contestualizzato. In quella fase io ero ministro dello Sviluppo, la Raggi sembrava potesse dimettersi da un momento all'altro. In quel momento non volevo fare politica, nemmeno mi candidai in Parlamento". E se il Pd non lo sostenesse? "Io ormai sono in campo. Ma penso troveremo una quadra con il Pd", conclude Calenda.