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Dpcm, via al vertice tra governo, regioni ed Enti Locali. "Rischio disordini sociali, gente esasperata": lo sfogo di Giuseppe Conte

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Poco prima delle 10 del mattino è iniziata la riunione tra governo, regioni ed Enti Locali sulle misure per il contenimento del coronavirus. All'ordine del giorno il nuovo Dpcm. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia ha infatti convocato per la mattinata di domenica 18 ottobre il vertice con Regioni, Anci e Upi. Al tavolo partecipano il ministro dell'Università, Gaetano Manfredi e il commissario all'emergenza, Domenico Arcuri, il ministro della Salute, Roberto Speranza, la ministra della Scuola, Lucia Azzolina, la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

In rappresentanza delle regioni e degli enti locali, alla riunione prendono parte il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, dell'Upi Michele De Pascale, dell'Anci Antonio De Caro. Ci sono anche il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. E ancora, connessi da remoto, ci sono anche numerosi assessori.

Incontro decisivo per stabilire le nuove misure, dopo le tesissime riunioni della notte e della vigilia. Da una parte Giuseppe Conte, che in questo caso vorrebbe misure meno stringenti rispetto a una parte del suo governo, che vorrebbe usare subito il pugno di ferro. In particolare, è scontro sul coprifuoco, che per ora sarebbe stato scongiurato. Un confronto aspro, riferisce il Corriere della Sera in un retroscena, durante il quale il premier avrebbe speso parole significative a sostegno della sua posizione: "La gente è stanca ed esasperata. E c'è il rischio di disordini sociali". Il caso di due giorni fa, con il blocco stradale ad Arzano dopo un mini-lockdown nella provincia di Napoli, sta lì a dimostrarlo.

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