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Guido Crosetto sindaco di Roma? No, grazie: "Guadagnerei meno di un idraulico e correrei più pericoli"

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Guido Crosetto è il candidato giusto per amministrare Roma? Secondo alcuni sì. Ma a smorzare ogni entusiasmo è proprio lui, il fedelissimo di Giorgia Meloni. "Demagogie e giustizia hanno distrutto qualunque attrattiva per le cariche pubbliche, che tra l'altro sono pagate molto meno di quelle private a fronte di molti più rischi. Un sindaco guadagna meno di un idraulico", ha detto al Corriere della Sera. Ma a frenare il politico di Fratelli d'Italia sono anche i pericoli che un incarico del genere porta con sé: "Anche San Francesco se accettasse si ritroverebbe rinviato a giudizio". E addirittura fa gli esempi di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino. Secondo Crosetto, anche se non hanno amministrato al meglio le città, si tratta comunque di due persone oneste, che però sono finite nei guai. 

 

 

 

Parlando della Capitale, poi, ha spiegato che è necessario un patto per la città: "Chiunque vinca ha bisogno di una legge speciale, di poteri speciali, per ridare il rango di capitale e di vetrina di Italia a questa città. Il problema non è solo i rifiuti, le buche, le strade, il trasporto, che il sindaco deve risolvere nei primi 15 giorni. Bisogna porsi un obiettivo finale, per farla tornare ad essere, per un turista, una meta ambita come Parigi, Londra e ora persino Praga". Ma al ruolo di sindaco, insomma, Crosetto dice "no grazie". Una doccia fredda per il centrodestra che, stando a retroscena di stampa, aveva preso in considerazione il suo nome per la corsa capitolina.

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