Sandra Lonardo decide il destino del governo Conte: coronavirus e assenze, il ruolo chiave di Lady Mastella
Quando la Costituzione e il Covid congiurano insieme contro il governo, e il destino di Giuseppe Conte e dei suoi ministri è appeso ai tamponi, è il momento di riaprire la stagione della transumanza parlamentare. Per i "responsabili", nome presentabile dei voltagabbana, è l'occasione perfetta per mettere a frutto il loro seggio; per gli ambasciatori di Conte è il segnale che occorre chiudere le trattative. Due operazioni sono andate a buon fine nelle ultime ore. Il senatore Raffaele Fantetti, avvocato romano, ma residente a Londra ed eletto all'estero, ha lasciato Forza Italia per aderire al Movimento associativo italiani all'estero, una componente del gruppo misto. Da ora in poi voterà con la maggioranza. Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, è nel gruppo misto del Senato da luglio e ha già dato la fiducia al governo, ma si collocava tra color che son sospesi: ieri ha garantito l'appoggio a Conte. «Votare no sarebbe un gesto di irresponsabilità», ha spiegato all'Huffington Post. E lei, ovviamente, è molto responsabile. in attesa dei tamponi Lo stesso premier, pur assicurando che «i numeri ci sono», non ha nascosto «un po' di preoccupazione per i casi positivi che potrebbero esserci tra i parlamentari». Tanto che non si esclude un suo appello dell'ultimo momento all'opposizione, se le cose si mettessero davvero male.
Ieri, a Montecitorio, ha comunque ottenuto l'ennesimo voto di fiducia, stavolta sul decreto Agosto, con 294 favorevoli e 217 contrari. C'erano molti assenti, una ventina dei quali in quarantena, con Luca Pastorino di Leu e Massimo Ungaro di Italia viva ultimi a risultare positivi al Covid. Ma siccome le assenze sono distribuite tra i diversi partiti, gli equilibri non cambiano. Però mercoledì alla Camera, e soprattutto giovedì al Senato, la questione sarà molto diversa. Verrà messo ai voti lo scostamento di bilancio, ossia un deficit nei conti pubblici del 2021 maggiore del previsto per 22 miliardi di euro, e la Costituzione prescrive che simili leggi siano approvate «a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera». Ovvero - Covid o non Covid - con il voto favorevole di almeno 316 deputati e 161 senatori. E a palazzo Madama il risultato non è affatto garantito. Saranno i tamponi dell'ultimo momento a dire quanti eletti della maggioranza potranno essere arruolati, ma cinque di loro adesso sono fuori gioco e almeno tre lo saranno pure dopodomani. I conteggi dicono che la partita si gioca sul filo, servirà l'appoggio dei senatori del gruppo misto e forse pure di quelli a vita. Per questo Fantetti e Lonardo sono importanti e possono fare la differenza. Il primo ha giustificato il salto della quaglia col fatto che tutte le proposte in favore degli italiani all'estero da lui presentate sinora si sono infrante contro «la dittatura della maggioranza».
Così ha deciso di passare dall'altra parte, ossia quella dei "dittatori". Presto si vedrà in cambio di cosa. La paura di non farcela ha spinto il governo a precettare tutti i ministri, viceministri e sottosegretari che sono anche parlamentari: dovranno cancellare ogni altro impegno per votare, insieme ai loro compagni di partito, i numeri del nuovo bilancio riscritti da Conte e Roberto Gualtieri. forzisti corteggiati Il grillino Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il parlamento, ha gettato l'amo, dicendo che il voto sullo scostamento è «depoliticizzato, aperto a tutte le persone di buona volontà», ma nessun soccorso dovrebbe arrivare dal centrodestra. Dalla Lega fanno sapere che «il governo continua a non ascoltarci e in un momento come questo è una follia». Stessa musica suonano i Fratelli d'Italia: «Faremo battaglia su ogni singola questione». Più cauta la posizione dei forzisti illustrata da Gabriella Giammanco: «Questa volta il nostro voto sarà più ponderato, non faremo i passacarte, chiediamo di essere attori in campo nelle decisioni di politica economica». È difficile, però, che tanta «ponderazione» si traduca in un voto favorevole. I giallorossi hanno comunque rilanciato la strategia dell'attenzione verso i forzisti ritenuti, a torto o a ragione, abbordabili. Il corteggiamento alle senatrici azzurre Francesca Alderisi e Barbara Masini è insistente. E ieri, alla Camera, pur con la clausola del «rispetto delle esigenze di bilancio», il governo ha accolto un ordine del giorno presentato da Mara Carfagna, col quale si chiede di riconoscere ai "caregiver", coloro che assistono i familiari con disabilità, un bonus di 600 euro al mese per l'intera emergenza Covid. Tutti i tentativi fatti sinora erano andati a vuoto, segno che qualcosa è cambiato.