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Sergio Mattarella, il retroscena: coronavirus, lo scetticismo del Quirinale sulle limitazioni tra le mura domestiche

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Il cambio di rotta sulle feste private è maturato per la contrarietà del premier e di diversi ministri e anche per gli "avvisi" che, dal Quirinale, sono arrivati al governo. Dalle stanze e dagli uffici del Colle più alto, insomma da Segio Mattarella in persona, scrive il Corriere della Sera, è stato fatto notare che nel decreto del 7 ottobre, che fa da cornice giuridica al Dpcm di Giuseppe Conte, si parla di nuove regole per i luoghi pubblici, ma non si fa cenno ai luoghi privati.

 

 

 

Quindi la proposta del ministro della Salute, Roberto Speranza, di "vietare tutte le feste" perché il 75% dei contagi avviene tra familiari e amici, se scritta nel Dpcm sarebbe stata in contrasto con la norma primaria. E in quel caso sarebbe dovuto intervenire proprio Mattarella risolvere l'inghippo istituzionale. Insomma, Speranza ha combinato un sostanziale, e doppio, disastro. In primis con la bislacca proposta orwelliana di controllo all'interno delle case private, su cui come detto sono piovuti i rilievi del presidente della Repubblica. Dunque, il secondo scivolone, sempre in tema, ossia le controverse parole a Che tempo che fa di Fabio Fazio, quell'incentivare la delazione dei vicini di casa. Parole che, stando a un retroscena de Il Giornale, avrebbero fatto infuriare anche il premier: primo perché una delazione di tal tipo è inattuabile, secondo perché il contraccolpo d'immagine per il governo anche solo dopo aver sentito simile proposta è stato pesantissimo, ore di critiche serratissime a cui sono seguite ovvie smentite. Insomma, due autogol del ministro Speranza.

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