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Raffaele Fantetti lascia Forza Italia e va al Maie per sostenere Giuseppe Conte: prove tecniche per una nuova maggioranza?

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Il coronavirus costringe il governo a fare i conti con le assenze dei parlamentari in Aula. Alcuni di loro, infatti, sono positivi o in isolamento e la loro mancanza pesa sui lavori di Camera e Senato. Ecco, però, che arriva in soccorso un senatore di Forza Italia, Raffaele Fantetti, che ha deciso di lasciare il gruppo per aderire al Maie (Movimento associativo italiani all’estero) e appoggiare il governo di Giuseppe Conte. Lo rivela Il Fatto Quotidiano. La mancanza di deputati e senatori della maggioranza preoccupa soprattutto in vista del voto di mercoledì 14 e giovedì 15 ottobre sulla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, e soprattutto sullo scostamento di bilancio. Ma il passo in avanti di Fantetti segna una crepa all'interno del Partito di Silvio Berlusconi. Anche perché dai vertici di Fi si è detto che "chi voterà a favore sarà fuori dal gruppo".

 

 


Del problema "numero legale" si era già parlato nei giorni scorsi, visto che alla Camera è mancato per due volte quando si è votato sulla proroga dello stato di emergenza. Situazione che anche le opposizioni avevano contribuito a creare:  si erano accorte delle assenze tra le fila dei giallorossi di oltre 40 deputati in quarantena fiduciaria, e avevano deciso di non partecipare al voto. A quel punto la Giunta per il regolamento della Camera è intervenuta e ha deciso di considerare in missione — quindi assenti giustificati da non contare nel quorum per il numero legale — i deputati impossibilitati a esserci. Questa volta, però, è diverso, perché  per lo scostamento di bilancio serve una maggioranza qualificata, che prescinde da assenti e presenti, quindi sono necessari 161 voti al Senato e 316 alla Camera.

Nei giorni scorsi i deputati in isolamento fiduciario sono scesi a 28 e i giallorossi prevedono di recuperarne ancora fino al prossimo voto. La situazione non è migliore al Senato, dove le assenze giustificate non fanno diminuire il quorum, bloccato a 161. Pd e 5 Stelle non possano contare su cinque senatori, quattro positivi e uno in isolamento. Erano 7-8 qualche giorno fa e nessuno può sapere se aumenteranno o diminuiranno entro il voto di giovedì. Resta quindi l’incognita sui numeri, tanto più se alle assenze per Covid si dovesse sommare un nuovo blitz delle opposizioni. "Io credo che il premier Conte dovrebbe andare dal capo dello Stato e affrontare il problema. Che è istituzionale, non politico. E va affrontato pubblicamente, perché si potrà ripetere in futuro", ha detto Paolo Romani, di "Cambiamo", il Movimento di Giovanni Toti.

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