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Sergio Mattarella, il retroscena: Pd e Giuseppe Conte spingono per un bis al Quirinale, ma il piano è spuntato

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L'ipotesi di un Sergio Mattarella bis fa discutere il Parlamento. L'elezione del nuovo capo dello Stato, infatti, è prevista per il gennaio 2022. Prevedibilmente sarà quindi questo Parlamento, con 950 parlamentari e non 600, a nominarlo. La nuova normativa che sforbicia di un terzo il numero di deputati e senatori è però già in vigore (per la precisione lo sarà alla fine del prossimo novembre). E sarà concretamente applicata solo quando si tornerà alle urne. Le attuali Camere sono pienamente legittimate, ma non c'è l'avallo o il coinvolgimento di Sergio Mattarella. Già, il capo dello Stato avrebbe già fatto trapelare il suo "no" a un secondo mandato. E per certo, pubblicamente, ha chiarito che non è il momento di parlarne: l'Italia insomma ha ben altre emergenze.

 

 

Ma perché proporre i Mattarella bis, dopo aver avuto già lo stesso caso con Giorgio Napolitano? Il sistema politico, scrive Repubblica,  è talmente fragile da rendersi incapace di qualsiasi cambi amento: dal governo fino, appunto, alla presidenza della Repubblica. Giuseppe Conte si è già esplicitamente augurato la rielezione del capo dello Stato. Sicuramente è un auspicio basato sulla stima, ma anche sull'interesse. Senza scossoni sul Colle, anche per il premier è più facile rimanere a Palazzo Chigi. Orientamento analogo dentro il Movimento 5 Stelle. I grillini non hanno un candidato vero da iscrivere alla "corsa" per il Colle. Ma soprattutto la loro crisi strutturale impone di lasciare tutto inalterato. Il centrosinistra potrebbe così evitare che al Quirinale salisse nel 2022 un esponente della destra anti-europeista. Il centrodestra avrebbe la stessa possibilità: rinviare la partita nella consapevolezza che non hanno i numeri per imporsi.

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