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Gregoretti, Massimo Giannini su Matteo Salvini: "Vero leader seguito dagli alleati, Berlusconi era solo a processo"

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“Con Silvio Berlusconi non c’erano gli altri alleati del centrodestra”. Massimo Giannini ha fatto una riflessione a Tagadà su Matteo Salvini, che ha dato prova di una forte leadership riuscendo a farsi seguire per il processo a Catania anche da Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Entrambi sono lì non per facciata ma perché credono all’alleanza, indipendentemente dalle naturali differenze che ci sono tra Lega, Fdi e Fi. “Nell’ultima stagione del berlusconismo da combattimento nel quale il Cav era in campo contro i magistrati - ha dichiarato il direttore de La Stampa - i suoi alleati si tenevano un passo indietro, con lui c’era il Pdl e basta. Oggi invece succede il contrario, sono andati tutti a Catania e ciò fa pensare ad una prova di forza di Salvini”.

Per Giannini la presenza degli alleati per il processo del segretario leghista è la conferma del fatto che il leader del centrodestra è lui e che gli altri lo sostengono. In particolare il direttore de La Stampa è convinto che la presenza di Giorgia Meloni non sia di circostanza, anche se la fondatrice di Fdi è oggettivamente in grande ascesa: “Se guardiamo le regionali forse le cose stanno cambiando, lei è pure fresca di una nomina importante. Ha fatto una bella rete in Europa dove invece Salvini è un oggetto misterioso. Ciò non toglie che secondo me la Meloni partecipa all’iniziativa del leghista perché crede nell’alleanza, a prescindere dalla sua attuale posizione di forza”. 

 

 

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